«In Sicilia non ha trovato applicazione il meccanismo di ammortizzazione del prelievo che ha avuto attuazione nel resto d’Italia. I Liberi Consorzi e le Città Metropolitane – ha affermato il Sindaco Metropolitano di Messina, dott. Cateno De Luca – vanno in dissesto perché in questi anni si è accumulato un disavanzo che ora va revisionato a tutti i costi.L’accordo siglato non è sufficiente per salvare le ex Province dal dissesto.
Ci vogliono 350 milioni di euro per garantire il triennio 2019-2021. Sono fondi che si perderanno ugualmente perché, entro dicembre 2021, devono diventare cantieri aperti.Invece si è deciso di reperire altri fondi destinati ad investimenti importanti e di destinarli per le ex Province, un accordo certamente poco edificante perchè alla fine si stanno togliendo risorse per destinarle a finalità diverse da quelle originarie. Pertanto, vogliamo dire al Governo regionale e al Presidente dell’Assemblea regionale che va integrata immediatamente la previsione delineata dal Governo nazionale, in modo tale da evitare quello che ormai è una questione già asseverata.
Noi a Messina stiamo per dichiarare il dissesto, i dirigenti si sono dimessi perché non si è più in condizioni di intervenire sulle strade e sulle scuole e su altri settori delicati quali i servizi sociali e il paradosso è che ho 100 milioni di euro in banca e non posso muovere un solo euro. Il tema di fondo è, pertanto, fare accordi al rialzo perchè se dobbiamo utilizzare le nostre risorse, destinate agli investimenti, facciamolo in modo compiuto. E’ ovvio che il territorio, rispetto a quelle che sono questioni concrete che viviamo quotidianamente,attende risposte concrete e noi siamo qui semplicemente per dire che si deve partire dalle esigenze concrete del territorio. Gli accordi devono tenere conto di questo e non semplicemente di prese di posizioni di principio politico che non servono al territorio e,ovviamente, alle comunità».
Ha avuto luogo stamane a Palermo la marcia dei Sindaci, promossa dal Sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno de Luca, per manifestare le difficoltà delle comunità locali derivanti dalla perdurante crisi delle ex Province siciliane che non sono più in grado di erogare servizi sul territorio. « Per questa ragione abbiamo rivolto un appello a tutti i Sindaci siciliani, che sono rimasti il vero avanposto a difesa dei territori e, insieme ad una loro delegazione, ascolteremo sia il Presidente della Regione, sia il Presidente dell’ARS per capire se c’è la volontà vera di procedere. «La manifestazione di oggi assume un valore importante – ha sottolineato il Deputato regionale on. Danilo Lo Giudice – perchè vogliamo far sentire la voce dei singoli Comuni e delle singole comunità proprio per far capire quanto siano importanti questi Enti intermedi.
Oggi rispetto al resto d’Italia, la Sicilia vive una disparità di trattamento che non può essere condivisa perchè non possiamo essere considerati dei cittadini di serie B, ma tutt’altro.Soltanto con questa azione si potrà evitare il default delle ex Province. Da non dimenticare che oggi, la maggior parte degli Enti di area vasta, ha in dotazione dei fondi ingenti per investimenti che non possono essere utilizzati proprio perché non hanno la possibilità di chiudere i bilanci. La manifestazione di oggi diventa fondamentale far capire quanto sia necessario che gli Enti intermedi continuino a vivere e possano garantire risposte al territorio.
Non è possibile che la Sicilia, ancora una volta, venga mortificata rispetto al resto d’Italia con un prelievo forzoso che è impari e che nelle altre regioni d’Italia è stato notevolmente ridotto». » « In tal senso ha chiesto all’Assessore Armao di fissare un appuntamento urgente a Roma, in mia presenza. L’incontro al Ministero assume un’importanza fondamentale, alla luce dell’inutilità della soluzione adottata che configura il rischio concreto della perdita di risorse importanti, già in dotazione alle Città metropolitane. La linea fin qui adottata, infatti, rende impossibile l’espletamento delle gare d’appalto per cui sarà indispensabile essere al più presto nella Capitale per approfondire questo aspetto fin qui sottovalutato.
Abbiamo accelerato i tempi per arrivare a questa manifestazione perchè volevamo che si tenessero in debito conto i profili pratici della vicenda. Abbiamo spiegato che non si tratta di un problema di disponibilità immediata delle risorse ma quello che a noi interessa è la copertura giuridica del triennio e naturalmente questo presuppone che i 350 milioni, frutto di un attento calcolo complessivo, vadano suddivisi in 150 milioni per il 2019, 100 milioni per il 2020 e 100 milioni per il 2021. Quindi il tema fondamentale non è la disponibilità immediata ma quella della disponibilità complessiva affinchè si giunga ad avere una copertura giuridica che permetta a tutte le Città Metropolitane e ai Liberi Consorzi di poter approvare il bilancio triennale». Gianfranco Miccichè, per l’apertura di un fronte parlamentare che permetta la risoluzione totale e definitiva della questione delle ex Province.