Si è concluso, con la piena assoluzione degli imputati dai reati ascritti perché il fatto non sussiste, il processo di secondo grado scaturito dall’operazione “Eolo” che nell’ottobre del 2010 portò all’arresto dell’ex sindaco di Raccuja, Cono Salpietro Damiano e che vedeva coinvolte altre nove persone.
L’inchiesta di otto anni fa, portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Patti e dalla Polizia del Commissariato di Capo d’Orlando aveva toccato un settore considerato a rischio come quello dei parchi ed impianti eolici in Sicilia ma particolarmente sui Nebrodi.
La sentenza è arrivata oggi pomeriggio dalla corte composta da Maria Tindara Celi, Carmelo Blatti e Bruno Sagone che si sono pronunciati sulla la sentenza che chiude la vicenda e che oltre all’ex sindaco Salpietro Damiano, aveva interessato il fratello, Carmelo Salpietro Damiano e gli imprenditori di Ucria Calogero Astone, il figlio Giuseppe ed il genero Calogero Manera e gli imprenditori di Raccuja Michele Tripoli, Leo Tripoli, Riccardo e Leo Palazzolo.
In primo grado, il tribunale di Patti li aveva condannati a pene tra i 4 ed i 2 anni ed aveva deciso la confisca delle azioni della “Astone Costruzioni”. Adesso anche la confisca è stata automaticamente annullata. A difendere i nove indagati, sono stati gli avvocati Occhiuto, Americanelli, Condipodero e Pruiti.