Per il vice sindaco di Brolo, Gaetano Scaffidi, c’è il procedimento di archiviazione per 4 capi d’imputazione violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, diffamazione, violazione della pubblica custodia di cose e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, come disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Patti.
A comunicarlo lo stesso Scaffidi, tramite un comunicato stampa. I fatti, risalgono all’estate del 2014, praticamente subito il dopo elezioni comunali. L’indagine, era stata aperta a seguito dell’esposto presentato dall’avvocato Mimmo Magistro, che era uno dei 5 candidati alle scorse elezioni comunali, per degli episodi che si sarebbero verificati nel dopo elezioni (maggio 2014 ndr) e l’anno successivo. In un primo momento, nel settembre del 2017, il pubblico ministero Maria Milia aveva già presentato richiesta di archiviazione ma il denunciante, cioè l’avvocato Magistro, si era opposto.
Il primo riguardava la presunta minaccia ad un uomo finalizzata ad ottenere dal fratello di questi, dipendente di un’agenzia viaggi, il riscontro su alcuni mandati di pagamento emessi dal Comune il cui incasso, avrebbe sostenuto Scaffidi, sarebbe poi stato consegnato ad un ex assessore. La contestazione di diffamazione, invece, riguardava un’intervista rilasciata ad una emittente privata, nella quale il vice sindaco doveva rispondere di aver offeso la reputazione dell’avvocato Magistro, parlando di alcuni mandati di pagamento finiti, all’epoca, al centro di un’acquisizione documentale da parte della Guardia di Finanza. Secondo il Gip, che ha rigettato l’opposizione presentata dall’avvocato Sabrina Ligato, quelle dichiarazioni s’inquadrerebbero piuttosto come critica politica. Scaffidi, difeso dall’avvocato Massimiliano Fabio, era quindi stato accusato di aver violato la pubblica custodia di documenti comunali, avendo portato nella sua abitazione alcuni atti riguardanti nello specifico una richiesta della GdF al Comune sui rimborsi percepiti dall’ex sindaco e deputato regionale Giuseppe Laccoto, che sulla questione per altro presentò anche un suo esposto affermando di essere al centro di una campagna diffamatoria. Infine, nessun reato anche relativamente alla rivelazione di segreti d’ufficio contestata per la presunta trasmissione di atti alla stampa sulla vicenda dei Mutui fantasma.
Il Giudizio oggi (ieri per chi legge ndr) scrive infine Scaffidi, “si chiude definitivamente con un’archiviazione e dimostra per l’ennesima volta come io abbia sempre agito nell’assoluta legittimità e correttezza istituzionale, avendo sempre e solamente come interesse primario quello della collettività. Colgo anche l’occasione per ringraziare di cuore il mio legale di fiducia avvocato Massimiliano Fabio, che con grande competenza e professionalità ha fatto sì che anche questa azione costruita strumentalmente sia stata totalmente smontata”.