Avevano minacciano azioni eclatanti i sindaci dei comuni del messinese che rischiano di perdere, dal 2018, i presidi dei Pte.
Gino Bertolani sindaco di Novara di Sicilia aveva scritto che “da giorno 28 Dicembre mi incatenero’ presso una sede istituzionale proclamando lo sciopero della fame. Non so se approdero’ a qualche risultato sensibile ma credo che con il supporto di tutti voi- Noi Sindaci Uniti siamo una forza non indifferente che non potrà mai essere ignorata dalle Istituzioni- sicuramente qualche risultato positivo per le nostre comunità otterremo. Chiedo pertanto a Voi un supporto a tutti i livelli che possa dare più forza alla mia azione”.
Il collega sindaco di Castell’Umberto di Enzo Lionetto, rispondeva “Ragazzi io ho deciso che la mattina del 28 Dicembre mi incatenero’ davanti all’Asp, sono il Comune penalizzato direttamente, e farò lo sciopero della fame fino che non verrà qualche rappresentante del governo regionale e non revocheranno il provvedimento di chiusura. Io non ci credo molto ma ho il dovere di tentare”.
Questo succedeva nella mattinata dello scorso 26 dicembre, dopo che si era saputo che dal primo gennaio, infatti, rischiano di sparire quelli di Novara di Sicilia, di Messina Sud e di Messina Nord, mentre dal primo febbraio toccherebbe a quelli di Capo d’ Orlando e Tortorici.
La decisione era emersa dopo l’incontro svoltosi nei locali della direzione dell’ASP di Messina alla presenza del Direttore Sanitario, Domenico Sindoni, e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di settore nonché della rappresentanza della SEUS e degli Infermieri. L’incontro era stato organizzato per definire le misure che l’Azienda intende assumere per correggere le criticità che si sono presentate nel mese di dicembre presso la postazione 118 di Barcellona P.G.
Al momento tutto è congelato in attesa di trovare la soluzione, come ci spiega al telefono il primo cittadino di Castell’Umberto Enzo Lionetto.