Durissima replica del sindaco di Brolo alla nota di stamani dell’opposizione consiliare brolese.
IL COMUNICATO “RISPOSTA” DEL SINDACO
IL COMUNICATO STAMPA DELLA MINORANZA “PER BROLO”
TraspariAmo?
Ancora una volta abbiamo atteso che il Sindaco traesse le inevitabili conclusioni di quanto accade intorno a sé ed alla sua maggioranza. Abbiamo sperato che in un sussulto di dignità, si decidesse a rassegnare le dimissioni “per giusta causa”, dopo l’ennesima notizia di stampa legata al coinvolgimento nella vicenda giudiziaria “Dama Nera” dell’azienda di cui è l’attuale legale rappresentante ed a seguito degli sviluppi clamorosi di un’altra recente inchiesta della Magistratura pattese.
Nel perdurante silenzio di tutti i componenti l’amministrazione (persino dei più decisi a brandire contro tutti gli avversari politici il vessillo della legalità) esprimiamo ai cittadini di Brolo alcune nostre riflessioni.
Ricordiamo tutti gli slogan sbandierati nella campagna elettorale del 2014 e l’avvento dei paladini-sceriffi, venuti ad affermare il rispetto della legalità prima di ogni cosa.
Ma dove sono adesso quelli che si presentavano come il cambio radicale? Cosa dicono i moralisti che dopo essersi pubblicamente incatenati, urlavano con sfrontatezza “ladri” dal balcone e dalle pagine dei social network?
Per carità! Nessuno è colpevole fino a sentenza di condanna, il garantismo deve essere un principio valido sempre, ma vorremmo sapere: fino a che punto è possibile tollerare l’immagine vilipesa della nostra Brolo?
“Noi siamo una storia diversa”, diceva il sindaco Ricciardello rispondendo ad una nostra sollecitazione e brandendo l’arma della trasparenza.
Una storia diversa come oggi le capita di affermare anche rispetto all’azienda di famiglia. Quell’azienda che in campagna elettorale faceva vanto di avere alle spalle.
Il sindaco Ricciardello, allora vice presidente ed oggi presidente del Consiglio di Amministrazione della società coinvolta in una indagine nazionale su corruzione in pubblici appalti, continua disinvoltamente ad umiliare l’intelligenza dei brolesi rinnegando il ruolo ricoperto all’epoca dei fatti nell’impresa di famiglia.
Ma a tal proposito, vogliamo porgere qualche interrogativo, riferito alla sua asserita rinuncia all’indennità di carica, in realtà percepita ed utilizzata per propaganda politica.
Sig. sindaco, senza la disponibilità dei lauti compensi percepiti nel 2014 quale vice presidente del consiglio di amministrazione, avrebbe potuto pubblicamente dichiarare durante la campagna elettorale di rinunciare all’indennità di carica? Ed ancora oggi, potrebbe continuare ad utilizzare tale indennità, per propaganda politica se non fosse il legale rappresentante di quella stessa società?
Nel fornire risposta agli interrogativi che sopra abbiamo voluto sollevare e magari rendere pubblico (per trasparenza) l’importo percepito (nel 2014 ed oggi) come componente del cda, ci risparmi astratti giri di parole sulla “governance” dell’azienda di famiglia, da sempre amministrata da suo padre e attualmente da lei.
Valuti l’opportunità di accogliere il nostro vecchio, ma sempre attuale, invito: si dimetta! Toglierebbe dall’imbarazzo se stessa ed il Paese.
Insieme ai proclami del rispetto della legalità sono scomparse anche le aspettative di quel rilancio economico e sociale di questa città che l’attuale amministrazione aveva parimenti cavalcato in campagna elettorale.
Brolo ansima e soffre sotto il peso di una crisi che non conosce fine e paga il pesante dazio di un fallimento politico, gestionale e anche d’immagine.
Un Paese schiacciato da una evidente incapacità amministrativa e che vede la propria immagine vilipesa dal fardello giudiziario di chi lo rappresenta dal punto di vista istituzionale.
Quell’amministrazione Germanà – Lallaro – Ricciardello che ha via via perso pezzi importanti (tre assessori e l’ex vicepresidente del consiglio risultata la più votata dell’attuale maggioranza con 292 preferenze) e che crediamo, alla luce degli sviluppi della recente inchiesta della Magistratura, vedrà qualche altro consigliere concludere anticipatamente la sua esperienza politica.
Il consenso ricevuto, già minoritario nei numeri, si è oramai dissolto come neve al sole.
Sig. Sindaco ponga finalmente fine a questa sofferenza.
Siamo certi, infatti, che anche i cittadini di Brolo – come dimostra la recente performance elettorale del candidato sostenuto apertamente da tutta la maggioranza – si sentirebbero sollevati.
Sollevati dal peso della legalità ostentata come una bandiera ormai lacerata e, soprattutto, liberi dal fardello di una incapacità amministrativa che è servita solo a consumare vendette e allargare il solco delle divisioni sociali.
La Minoranza Per Brolo