L’assessore al bilancio Maria Sinagra è categorica: “cittadini quando rispondiamo no ad alcune vostre richieste sappiate che è dettato dalle reali difficoltà economiche ereditate dall’amministrazione Maccora”.

E ancora: l’anticipazione di cassa, in gergo scopertura bancaria, per il 2017 è di 1.422.583 euro di cui ci hanno lasciato solo 18.766,84 euro”- Tutto sarebbe stato speso tra gennaio e giugno di quest’anno. Insomma una gestione che forse poteva essere più oculata a partire dalle spese fatte a ridosso della tornata elettorale, tra le quali ha tenuto banco in Consiglio comunale, la rotonda all’entrata del paese, che, allo stato, farebbe a pugni con il codice della strada e che paradossalmente è ancora da pagare; troppo costosa e particolarmente pericolosa per via di quegli spazi che gli automobilisti adibiscono giocoforza a parcheggio, per uscire dai quali, bisogna immettersi a marcia indietro proprio nel vivo della rotatoria.

È costata solo ottomila euro – ha detto in consiglio l’ex vice sindaco Salvatore Gaudio, che ha difeso una scelta, che molti guardano “con sospetto”, beccandosi la stoccata del sindaco Nino Musca che ha risposto: allora il muro all’uscita del paese( che fa parte dello stesso progetto) è costato oltre 90 mila euro. Una battuta che sembra dirla lunga. “Ci siamo ritrovati anche- scrive ancora Sinagra- tanti tributi non riscossi che stiamo recuperando.

I cittadini dimostrano senso civico e pagano come possono perché ci sentono vicini in questa difficile congiuntura economica. Intanto si apprende “ufficialmente” che, lavori per 531 mila euro, puntigliosamente elencati dall’assessora, avevano avuto copertura finanziaria con il ricavato della vendita dei lotti comunali Area Pip e Molino Vecchio ma, pur essendo state incassate tutte le somme, sono rimaste da pagare ben 241.896,80 euro su un residuo di appena 14.400 euro.

La lente d’ingrandimento si sposta sulle spese per avvocati che, da settembre 2013 ad aprile 2017, sono cresciuti rispetto all’amministrazione Scarso di circa 88.000 euro. Nel 2013 finirono davanti ai giudici pure i fiori di Rosita Piazza che però, hanno sentenziato i Magistrati, avevano tutto il diritto di restare dove si trovavano.

Il Comune per l’occasione pagò ben 5.000 euro. L’amministrazione Maccora- travolta alle scorse amministrative dai voti quasi plebiscitari di Musca, dai banchi dell’opposizione ha difeso a spada tratta il suo operato “interrogando”, stile “a domanda risponde” degno di ben altre sedi, il ragioniere Giuseppe Fazio su parecchi punti che, avrebbe dichiarato- come riportato da un documento della stessa minoranza, che il Comune non ha debiti e che tutte le spese hanno copertura finanziaria.

Il consuntivo per il 2016, che era all’ordine del giorno quindi godeva ottima salute e poteva perciò essere approvato. Quale migliore riconoscimento per il lavoro fatto? E invece il colpo di scena. In Aula a votare contro, lasciando basiti tutti, è stata proprio la minoranza! Voli pindarici della politica? chi può dirlo. Di certo c’è che sull’anticipazione di cassa il comune paga circa 50 mila euro di interessi l’anno, che, per un Comune, di poco meno di tremila persone, sono un tesoretto; se la banca chiedesse indietro in una volta l’intera somma tutto andrebbe a carta quaranta.

A stringere la cinghia sono per primi gli amministratori che cercano di non gravare sulle casse comunali riducendo al lumicino le spese (per fare l’estate si sono affidati tanto al buon cuore degli sponsor).

Tornando al Consiglio comunale che ha visto l’approvazione del Bilancio di previsione 2016/2019 (anche questo bocciato dalla minoranza) e dove il Presidente Lidia Gaudio ha dimostrato classe, democrazia e polso- registrazione canta-; il consigliere Giovanni Bucale non le ha mandate a dire: “Stiamo lavorando per tirare fuori Sinagra dal Baratro economico e sociale in cui è precipitata ha affermato”- Ovviamente non poteva mancare “Radio Agorà” e le sue domande: Ma è veramente tutto lineare come dicono le opposizioni?

Perché a Sinagra qualche mese fa è arrivato il Commissario regionale che ha avuto il suo bel da fare per avere certe informazioni? Di che tipo erano e chi le doveva dare? E ancora: il senso civico è alto e tutti cercano di pagare il dovuto al Comune come possono. Ma pagano proprio tutti, oppure ancora esistono i furbetti del quartierino che pontificano da dietro un sottile velo di cipolla?

L’elenco potrebbe essere lungo e le risposte impietose. Noi faremo del nostro meglio dice Bucale. Di certo, al momento c’è che la cronaca consiliare non è ancora finita.

Enzo Caputo