Tutto secondo previsioni, arriva anche la presentazione ufficiale di Maurizio Ruggeri come candidato sindaco per le prossime amministrative. Un incontro partecipato, con tanti amici e anche con i candidati al consiglio comunale, che almeno per il momento non sono stati presentati ufficialmente.

A fare gli onori di casa, nei locali dell’Associazione Piraino 2.0, il presidente  dell’Associazione Antonio Serraino che ha spiegato i motivi che stanno alla base del sostegno a Maurizio Ruggeri. Con un pizzico di emozione ma con la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta, l’ingegnere pirainese a voluto prima di tutto presentare il logo con le due torri, quella della Ciavole e quella Saracena e lo slogan “Noi ci siamo per Piraino”.

La sfida lanciata al sindaco uscente Gina Maniaci e all’avvocato Salvatore Cipriano e ufficiale, anche se Ruggeri ribadisce che tre candidati sono troppi perché porteranno ulteriori lacerazioni nel tessuto sociale del paese. Nel suo intervento il candidato sindaco ha illustrato delle “pillole” di programma, di quello che serve per un paese a vocazioni turistica (l’idea del paese albergo), di come sistemare le coste inghiottite dalle mareggiate, di occuparsi della raccolta differenziata dei rifiuti, di come far tornare a far parlare di Piraino anche dai confini territoriali di risolvere l’annosa questione dell’acquedotto ma anche in definitiva, il giorno dopo le elezioni, se sarà scelto come sindaco, di cucire e di collaborare anche con gli altri per ricucire le divisioni del passato compresi gli ultimi cinque anni.

Nel finale di serata anche l’intervento di Alessandro Magistro presidente del movimento “Giovani per Caronia” che, ha sottolineato la validità della candidatura Ruggeri, per una svolta “al fare” della politica Pirainese.

Tre candidati sindaco (il sindaco uscente Gina Maniaci e Salvatore Cipriano) e 36 candidati al consiglio comunale oltre agli assessori che saranno designati in prima battuta, questo il quadro politico delle prossimi amministrative, con un elettorato formato da circa 2300 votanti.

I cittadini sospirano e sperano che nei prossimi cinque anni non si ripetono le divisioni e i cambi di casacca e soprattutto non si arrivi con il finale di questa legislatura, che ha avuto un commissario a sostituire i consiglieri comunali, eletti democraticamente dal popolo.

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