I NOMI CONTANO: CAMBIAMO QUELLI IN AUTOSTRADA di Maurizio Ruggeri
Percorrendo l’autostrada A20 Messina-Palermo, direzione Messina, tra lo svincolo di Brolo e quello di Patti, nel tratto compreso tra le gallerie di “Porrazza” e “Petraro”, ho notato che in successione ci sono quattro viadotti, ricadenti tutti nel Comune di Piraino, chiamati oggi inspiegabilmente “Brolo IV”, “Brolo III”, “Brolo II” e “Brolo I”.
Alla stessa maniera ho notato, percorrendo l’A20 in direzione Palermo, che uscendo dalla galleria denominata “Petraro” gli stessi quattro viadotti prendono altrettanto inspiegabilmente i nomi di “Sant’Angelo di Brolo I”, “Sant’Angelo di Brolo II”, “Sant’Angelo di Brolo III”, “Sant’Angelo di Brolo IV”, inoltre esiste un’area di parcheggio tra questi ultimi due viadotti citati che prende il nome incomprensibilmente di “Sant’Angelo di Brolo”.
Mi chiedo perchè?!
Questo tratto di autostrada ricade come detto nel territorio di Piraino.
Come mai allora ci sono queste denominazioni?
Senza nulla togliere ai comuni di Brolo e di Sant’Angelo di Brolo a cui ci legano rapporti di amicizia e collaborazione certamente da difendere ed intensificare, è giunto il momento di rimediare a questo torto subito dalla nostra Comunità.
Il Comune di Brolo è certamente molto visibile e riconoscibile sul nastro autostradale in virtù dello svincolo che prende il suo nome e Sant’Angelo di Brolo potrebbe avere la sua visibilità denominando la lunga galleria che sbocca nel piccolo pezzo di terra che ha dovuto mettere a disposizione per realizzare l’autostrada.
Di certo è giunto il momento che il nostro Comune sia più visibile e riconoscibile anche perché ha dovuto pagare un prezzo molto alto per il passaggio dell’autostrada rinunciando allo sviluppo della frazione di Leomandri che era proiettata verso una crescita molto interessante prima dei lavori che l’hanno interessata.
È certamente giusto quindi ridenominare gli attraversamenti suddetti, ad esempio, con i nomi delle frazioni più popolose del nostro paese (Gliaca, Fiumara, Salinà etc.) e chiamare l’area di sosta dalla quale si gode la vista del nostro bellissimo centro storico con il nome di “Piraino”.
In un ‘era dove tutto è social, dove tutto è immagine ed è comunicazine allora produrre questa richiesta direttamente ai vertici del consorzio autostradale e all’Anas tramite un’amministrazione attenta diventa opportuno.
I problemi si affrontono, si risolvono quando si evidenziano.
Veicoliamo insomma com’è giusto il nome del nostro comune anche nel tratto autostradale.
Cambiare come detto i nomi di questi tratti è un atto di giustizia e di equità, riparando un danno d’immagine da noi subito per troppo tempo ormai.
E’ un modo per riconoscere il lavoro dei nostri compaesani che lavorarono per anni in quei cantieri e suggerirei anche di ricordare dedicandola, la galleria appena poco distante, dove morirono diverse maestraenze, proprio a quest’ultime.
Facciamo sentire la nostra voce, indiciamo una petizione popolare, incontriamo i vertici dell’Anas e del CAS, rendiamo disponibile responsabilmente l’amministrazione anche a gravarsi, se necessario, dei costi per l’acquisto dei cartelli della nuova segnaletica, facendoci così portatori di una iniziativa che è un forte elemento di promozione del nostro territorio.
Se di recente l’intera autostrada “A3” da tutti conosciuta come Salerno – Reggio Calabria ha addirittura cambiato il suo nome e si chiama oggi “Autostrada del Mediterraneo” è certamente poca cosa denominare in maniera diversa semplici viadotti, un’area di sosta ed una galleria a cui sono state date denominazioni con “poca inventiva” e soprattutto ingiuste.
P.S.: non smettiamo mai di sognare, solo chi sogna impara a volare!