I portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera chiedono chiarezza nei fatti e smentiscono sia il deputato Attaguille sia articoli fantasiosi sul tema, partendo proprio dalla risposta del ministro al Question Time in commissione del deputato Attaguille.
“Basta articoli che mistificano la realtà, basta slogan pre-elettorali, promesse che non potrete mantenere, i cittadini ormai dovrebbero sapere che la vostra è tutta aria fritta! Bastava solamente leggere con attenzione la risposta del ministro per capire che non solo non ci sono speranze per un aeroporto, ma che ad oggi non c’è ancora nulla di concreto dietro a tutte le fantomatiche promesse lette nei mesi scorsi. Vorremmo capire dove esattamente, nella sua risposta al deputato, il ministro abbia lasciato intendere una volontà d’apertura ad un qualsiasi nuovo progetto aeroportuale in Sicilia!”
Il ministro è stato molto chiaro nella sua risposta: “Alcun progetto afferente alla possibile realizzazione di un nuovo scalo aeroportuale nel territorio messinese risulta pervenuto né al MIT, né all’ENAC, che è l’Ente competente in materia di valutazione delle condizioni di fattibilità tecnica delle infrastrutture aeroportuali. Si è a conoscenza del solo interesse manifestato da una multinazionale indiana ad investire in tal senso nella Valle del Mela, interesse che non si è però concretizzato in alcuna proposta di piano progettuale.
Occorre evidenziare che, anche in presenza di un piano del genere, da sottoporre comunque previamente alla verifica della fattibilità tecnica ed economica, è necessario rapportarsi alla programmazione nazionale in materia contenuta nel Piano nazionale degli aeroporti. Infatti, sulla base della rilevazione precedentemente compiuta sul sistema aeroportuale italiano e ipotizzando che non intervengano eventi di mercato significativamente diversi da quelli previsti, il complesso degli scali individuati di interesse nazionale in tale Piano appare in grado di rispondere alla crescita del traffico prospettata entro il 2030, tenuto conto degli interventi di adeguamento e potenziamento in corso, pianificati anche oltre l’orizzonte dei Master Plan aeroportuali già elaborati.
L’assetto della rete definito restituisce, infatti, un quadro di equilibrio del sistema aeroportuale su scala nazionale che, confrontato con la domanda potenziale di traffico, non mostra, al momento, necessità di ulteriori integrazioni in termini di nuovi impianti ma di potenziamenti e sviluppi delle infrastrutture esistenti e, soprattutto, miglioramenti dell’accessibilità e delle connessioni intermodali affinché i territori possano trarre i maggiori benefici da un sistema trasportistico integrato.
Ricordo, peraltro, che gli Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree sottolineano che gli aeroporti devono essere in grado di coprire i propri costi di funzionamento e gli investimenti pubblici devono essere utilizzati per finanziare la costruzione di aeroporti efficienti sotto il profilo economico, evitando distorsioni di concorrenza e proliferazione di aeroporti economicamente non efficienti e, pertanto, occorrerebbe una specifica analisi costi-benefici in relazione alla valutazione della sostenibilità ai sensi dei medesimi orientamenti.
L’ottica in cui muoversi, infatti, in base agli indirizzi europei è di considerare la gestione aeroportuale quale attività economica rivolta alla fornitura di beni e servizi, a prescindere dallo status giuridico o dal tipo di proprietà (privata o pubblica) degli operatori del settore e dalle loro modalità di finanziamento.
In tale contesto, l’opportunità di realizzazione di nuove infrastrutture aeroportuali dovrebbe tener conto del generale quadro di riferimento di fattibilità tecnico-economica anche alla luce dei richiamati Orientamenti comunitari, nonché della ampia disponibilità di 6 aeroporti già riconosciuti di interesse nazionali in Sicilia, quali Catania, Palermo, Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria.”