Scuole chiuse…scuole aperte… appena arriva un sms della protezione civile che dice “Allerta Meteo”. Discrezione a scegliere cosa fare ai sindaci. Dopo l’ultima settimana di allerte meteo più o meno necessarie arriva una bacchettata ai sindaci siciliani da parte del capo della Protezione civile siciliana, Calogero Foti in cui invita rimprovera e spiega ai primi cittadini le misure necessarie da prendere e quando effettivamente potrebbe ipotizzarsi la chiusura delle attività didattiche che altrimenti appare assolutamente priva di necessità”.
La missiva di Fonti è stata stata inviata a sindaci, commissari dei Liberi consorzi, prefetture e Ufficio scolastico regionale e cerca di spiegare, infatti, quando e come evitare la psicosi e la paura dell’arrivo del maltempo. “A seguito di emanazione di avvisi con allerta rossa per rischio meteo idrogeologico e idraulico- scrive Foti – si è osservato che la principale delle misure attuate è, pressoché in automatico, l’emissione di un’ordinanza di chiusura delle attività didattiche”.
Foti chiarisce quindi che gli avvisi di protezione civile “non contengono notizie dirette in ordine a livelli di piovosità” e che “hanno pur sempre valore di previsione e non di certezza di accadimenti”.
Per cui secondo il capo della Protezione civile siciliana “la chiusura delle scuole deve essere determinata esclusivamente sulla base dell’esame del rischio esistente sul territorio e dovrà essere valutato se i plessi o la viabilità sono ubicati su aree a rischi idrogeologico o idraulico”.
Insomma, solo se davvero c’è pericolo le scuole vanno chiuse. “In tale situazione, allora – conclude Foti -, potrebbe ipotizzarsi la chiusura delle attività didattiche che altrimenti appare assolutamente priva di necessità”.