Da oggi, i bambini non hanno più il loro prezioso maneggio, che era gestito dall’ Associazione “io amo l’equitazione”, il motivo e che stamattina è esecutiva l’ordinanza del Tribunale di Messina, che secondo i vertici dell’associazione è stata sollecitata, con un preavviso di soli 5 giorni, «da una discutibile perizia tecnica che ha dichiarato il centro a rischio per l’incolumità pubblica e degli animali, perché a rischio idrogeologico».
Il testo integrale del comunicato dell’Associazione “Io amo l’equitazione”
L’Associazione “io amo l’equitazione” due anni fa ha deciso di prendere in mano un progetto difficile ed altamente rischioso, sia economicamente e non solo: la gestione di un maneggio sequestrato alla mafia. La sfida era di recuperare una struttura con i suo cavalli, trasformarla in un centro di aggregazione per giovani, bambini e ragazzi, organizzando corsi e creando progetti per porre le basi per un sano e corretto rapporto con questi splendidi animali. Volevamo trasformarla in una fattoria didattica con tanti animali e costruire un centro di pet therapy (terapia dolce con interazione uomo – animale).
Il nostro centro pian piano è diventato il punto di riferimento per le Forze dell’Ordine, soprattutto, la Polizia di Stato di S. Agata di Militello, alla quale abbiamo fornito il nostro supporto per custodire ed inserire in un progetto di recupero i cavalli sequestrati dalla magistratura a seguito di maltrattamento. Ad oggi sono 6 i cavalli salvati e sequestrati per maltrattamento e perfettamente inseriti in progetti educativi con i bambini. Il tutto senza mai chiedere un rimborso, gratuitamente, per lo Stato. I bambini stessi gli hanno battezzati dando loro il nome.
Eravano pronti ad ospitare altri 18 cavalli sequestrati della magistratura ed oggi in condizioni di maltrattamento perché non c’erano strutture idonee. L’entusiasmo di quest’avventura, sconsigliata da tutti, a poco a poco ci ha fatto scontrare con la dura realtà dei fatti. Per un intero anno siamo stati tempestati e vessati da controlli, denunce anonime, accertamenti di ogni tipo, intimidazioni di ogni genere, ci hanno piegato, ci hanno reso difficile il percorso, ci hanno tolto il sonno e la serenità, ma non ci hanno fermato. Qualcuno voleva riprendersi tutto. Lo abbiamo fatto per noi ma soprattutto per loro, per il loro sorriso.
Alessandro, è un nome di fantasia di uno dei tanti bambini che frequentano il nostro centro. Alessandro aveva difficoltà nel rapportarsi e non parlava. Il contatto con i cavalli ha eliminato il suo blocco psicologico e oggi parla, eppure tanto. Aurora, un’altro nome di fantasia di una bambina reale, aveva subito un trauma che la costringeva a stare sempre in braccio ai genitori. Ora si avvicina da sola ai nostri animali. Vedere questi e tanti altri bambini piangere nel scoprire ieri la notizia che non rivedranno più i loro amici animali, che non ci sarà più il grest, ci ha dilaniato il cuore nostro e dei genitori. Si perche, un’ordinanza del Tribunale di Messina, sollecitata da una discutibile perizia tecnica, ha dichiarato il centro a rischio per l’incolumità pubblica e degli animali, perché a rischio idrogeologico. Quindi da oggi venerdì 29 luglio 2016, con un preavviso di 5 giorni, l’intera struttura deve essere sgombrata, i cavalli sequestrati trasferiti e tutti i nostri progetti, sogni, programmi, investimenti economici, tutto ad un tratto svaniscono, crollano come un castello di carta.
La perizia che ha determinato la decisione del Giudice, non l’abbiamo letta, forse è firmata dagli stessi Enti Pubblici che, 10 – 15 anni prima, avrebbero dovuto impedire lo scempio e accorgersi che sulla sponda di un torrente, dei criminali stavano realizzando un capannone abusivo di migliaia di metri quadri e che, non avrebbero dovuto autorizzare l’avvio dell’attività. Noi rispettiamo le sentenze e le ordinanze della Magistratura, ma crediamo che il Giudice abbia avuto una rappresentazione della realtà parziale, o distorta, da un’enfatizzazione sull’effettivo pericolo per l’incolumità pubblica.
Non sappiamo se in buona fede! Ma sappiamo che, se questo è il metro di valutazione, sarebbero a rischio per l’incolumità pubblica anche le vicine attività produttive, il mercato settimanale di Piraino, il campo sportivo, la palestra e la piscina o i depositi giudiziari, tutti costruiti sulla medesima sponda ed alla medesima distanza dal torrente Sant’Angelo di Brolo. Oggi non chiude il maneggio dell’associazione “io amo l’equitazione”, oggi crolla il forte messaggio morale e simbolico che rappresenta questa struttura, si abusiva, ma sequestrata alla mafia. Tolta , rinata e restituita alla sua comunità con una funzione sociale ed educativa. Oggi, purtroppo, il messaggio che passa è che, a vincere, sono altri, sempre gli stessi.
Il direttivo dell’Associazione