Torrenova – I sindaci del messinese si rivoltano contro la situazione dei precari

precari-141I sindaci del comprensorio proclamano rispetto per i precari in sintesi non solo come risorse, ma, soprattutto, come esseri umani. 

Dopo la riunione tenutasi al comune di Torrenova relativa alla questione precari, i Sindaci dei Comuni di Patti, Capo d’Orlando,S.Agata Militello,Gioiosa Marea, Brolo, Acquedolci, Mistretta, Santo Stefano di Camastra, Caprileone, Torrenova, Piraino, Naso, Furnari, San Fratello, Caronia, Capizzi, Castell’Umberto, Sant’Angelo di Brolo, Tusa, San Piero Patti, Sinagra, Galati Mamertino, Cesaro’, Montalbano Elicona, Oliveri, San Marco d’Alunzio, Alcara li Fusi, Montagnareale, Longi, Ficarra, San Teodoro, Novara di Sicilia, Pettineo, Militello Rosmarino, Castel di Lucio, San Salvatore di Fitalia, Ucria, Raccuia, Santa Domenica Vittoria, MIRTO, Reitano, Motta d’Affermo, Frazzano, Floresta, Gallodoro, hanno sottoscritto ed inviato una nota di protesta al Presidente della Regione Siciliana, al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, all’Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e all’Assessore Regionale all’economia. Nella nota , vengono evidenziate  le contraddizioni di una   normativa regionale convulsa e caotica.

precariNessun amministratore  si dichiara  disponibile, oggi,  a contribuire alla creazione di un’emergenza sociale ed economica. Il numero dei precari, per la maggior parte dei comuni,  è tale che se ne potrebbero stabilizzare un numero ridotto rispetto alle capacità assunzionali e ,soprattutto, alle disponibilità economiche, trovandosi   costretti ad abbandonare gli altri al loro destino.
Non è intenzione dei sindaci creare ulteriori disparità di trattamento tra soggetti che prima di essere numeri da stabilizzare, sono essere umani con famiglie che da anni, vivono nella precarietà e invece, meritano certezze.

I sindaci pertanto, annunciano che non intendono dare corso ad alcun programma triennale entro il 30 giugno 2016 e anzi, diffidano il competente Assessorato dal trattenere le somme relative al c.d. fondo squilibri.

L’ emergenza precari della Sicilia non può e non deve essere trascurata dallo Stato che anzi, ha il dovere di essere al fianco degli amministratori nel ricercare ogni possibile soluzione rispettosa delle norme, ma soprattutto, degli esseri umani.

LA LETTERA DEI PRECARI CONTRATTISTI

precari giovani impreseCon l’Art. 27  – Finanziamento disposizioni in materia di personale precario- della L.R. n. 3 del 17.03.2016 si prevede che “Entro il 30 giugno 2016 ciascun ente territoriale approvi il piano programmatico triennale delle assunzioni di cui all’articolo 30, comma 1, della legge regionale n. 5/2014, effettuabili in ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, tenuto conto degli spazi assunzionali disponibili in ciascuna annualità pena l’esclusione dal riparto del fondo di cui al comma 7 dell’articolo 30 della legge regionale n. 5/2014, per il cinquanta per cento del contributo spettante per i soggetti non stabilizzati nonostante gli spazi assunzionali per il 2016. Dal 2017, la decurtazione è effettuata per il cento per cento della risorsa assunzionale non utilizzata.

La norma appare a dir poco paradossale poiché  entra in conflitto con la legge di riforma delle province che dispone il blocco delle stabilizzazioni a valere sulle economie accertate dall’ente per gli anni 2015 e 2016 in quanto riservate esclusivamente e prioritariamente al personale che risulta in esubero presso le dismesse province.

La Corte dei Conti della Regione Sicilia si è invece già pronunciata in merito, affermando che la legge di riforma delle province (legge Del Rio) approvata dal Parlamento Nazionale trova applicazione immediata sul territorio regionale.

Il legislatore siciliano dovrebbe sapere che la L. R. n. 15/2015 e successive modifiche integrazioni ha previsto all’articolo 25 che con decreto dell’Assessore regionale per le autonomie locali e per la funzione pubblica, sia  istituito l’Osservatorio regionale per l’attuazione della presente legge, composto dai legali rappresentanti dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane e dai rappresentanti delle associazioni delle autonomie locali e delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative. Con il medesimo decreto assessoriale sono stabilite le modalità operative del suddetto organo e le sue eventuali articolazioni interne. All’Osservatorio regionale deve essere garantito in ogni caso un flusso costante di informazioni. Entro tre mesi dall’insediamento degli organi degli enti di area vasta, l’Osservatorio:

  1. a) svolge una ricognizione delle entrate nonché delle spese necessarie allo svolgimento delle funzioni attribuite agli enti di area vasta;
  2. b) definisce i criteri per la riallocazione delle funzioni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali, anche sulla base di parametri perequativi di natura economico-demografica.

Consapevoli della previsione normativa, i dipendenti della Città Metropolitana di Messina hanno invitato i Sindaci al rispetto di quanto previsto dal comma 424 dell’articolo 1 L. 190/2014, riservando le capacità assunzionali alla completa ricollocazione del personale eventualmente soprannumerario degli enti di area vasta.

Di contro, alcune organizzazioni sindacali hanno richiesto l’urgente attivazione delle procedure concertative per l’adozione dei programmi triennali del fabbisogno del personale  2016-17-18 ai sensi della l.r. 3/2016.

Inoltre, così come comunicato e ribadito dal Dipartimento Regionale Autonomie Locali dall’anno 2014 l’assegnazione di parte corrente disposta ai sensi dei commi 1 e 2 dell’articolo 6 della l.r. n. 5/2014 è destinata al finanziamento delle funzioni e delle attribuzioni proprie dei comuni nel rispetto della loro autonomia, considerato l’approssimarsi del termine per l’approvazione dei bilanci, si ritiene opportuno segnalare che l’assegnazione di parte corrente per l’anno 2016 in favore dei comuni ex comma 1 dell’articolo 6 della l.r. n. 5/2014 (quantificata in 340.000.000,00 euro dal comma 2 dell’articolo 7 della l.r.17.03.2016 n. 3) in atto, per effetto delle riduzioni disposte dal comma 4 dell’articolo 4 della medesima l.r. n.3/2016 e delle riserve previste dai commi 2,3,4,6,8,9,10,11,12,13 del citato articolo 7 risulta disponibile nella misura pari a 105.066.000,00.

Alla difficoltà legata all’attuazione del nuovo sistema contabile, che impone tempi e modalità puntuali, si aggiunge la grave contraddizione determinata dalla circostanza che i trasferimenti per spese correnti da parte della Regione ai Comuni non sono certi nella tempistica e soprattutto negli importi e dipendono dalla volontà dello Stato.

La nota del Dipartimento Regionale Autonomie Locali conferma infatti, che l’esistenza dello stanziamento individuato dalla Legge di Stabilità regionale ancora dipende dalla decisione dello Stato, con la conseguente inevitabile difficoltà di garantire il nuovo principio contabile dell’imputazione di entrate e spese poiché sul fronte della “spesa” non si potranno assumere “impegni” senza avere prima accertato la compatibilità del programma dei pagamenti con gli stanziamenti di cassa”.

Lo Stato si è impegnato a riconoscere 500 milioni alla Sicilia, somme che consentirebbero di chiudere il Bilancio della Regione appena approvato, determinando un vero e proprio condizionamento che assoggetta il governo della Sicilia ad uno stato di asservimento nei confronti del governo nazionale.

Il termine della formazione dei bilanci di previsione dell’anno corrente, individuato nel 30 aprile, in un tale clima di confusione normativa ed incertezza economica si è rivelato impossibile da rispettare.

I conflitti e le contraddizioni di una legislazione regionale confusa  e convulsa  rendono impossibile rispettare un qualsiasi dettato normativo.

La problematica del precariato per gli enti locali siciliani è una priorità fra le tante emergenze che la Sicilia deve affrontare nell’immediato.

Non va dimenticato che la maggior parte dei comuni garantisce i propri servizi grazie all’utilizzo dei precari che hanno da tempo, trovato una collocazione funzionale all’interno degli uffici.

I comuni sono diventati il terminale di tutte le problematiche occupazionali, ma nessun sindaco è oggi disponibile a contribuire alla creazione di un’emergenza sociale ed economica. Il numero dei precari, per la maggior parte dei comuni, rispetto alle capacità assunzionali e soprattutto, alle disponibilità economiche, imporrebbe di stabilizzarne un numero ridotto, abbandonando al loro destino coloro che non saranno stabilizzati.

Non è intenzione dei sindaci creare ulteriori disparità di trattamento tra soggetti che prima di essere numeri da stabilizzare, sono essere umani con famiglie che da anni, vivono nella precarietà e invece, meritano certezze.

La politica regionale deve assumersi le proprie responsabilità, intervenendo subito presso le sedi preposte per un confronto chiaro, senza compromessi e senza rinvii, per fare emergere tutte le criticità e dare soluzione attraverso una rivisitazione di norme e disposizioni assessoriali che oggi compromettono in modo irreversibile, il prosieguo delle attività a far data dal 1 gennaio 2017 di migliaia di lavoratori dipendenti a tempo determinato.

Pertanto, per le motivazioni  sopra esposte, i sottoscritti sindaci non daranno corso ad alcun programma triennale entro il 30 giugno 2016.

Diffidano il competente Assessorato dal trattenere somme relative al c.d. fondo squilibri e annunciano che si attiveranno in ogni sede a difesa dei lavoratori.

 

  1. f.to Mauro Aquino – Sindaco Comune di Patti;
  2. f.to Franco Ingrillì – Sindaco Comune di Capo d’Orlando;
  3. f.to Carmelo Sottile – Sindaco Comune di Sant’Agata Militello;
  4. f.to Eduardo Spinella – Sindaco Comune di Gioisa Marea;
  5. f.to Cirino Gallo – Sindaco Comune di  Acquedolci;
  6. f.to Liborio Porracciolo – Sindaco Comune di Mistretta;
  7. f.to Francesco Re – Sindaco Comune di Santo Stefano di Camastra;
  8. f.to Bernadette Grasso – Sindaco Comune di Capri Leone;
  9. f.to Maniaci Brasone – Sindaco Comune di Piraino;
  10. f.to Daniele Letizia – Sindaco Comune di Naso;
  11. f.to Mario Foti – Sindaco Comune  di Furnari;
  12. f.to Mario Fulia – Sindaco Comune di San Fratello;
  13. f.to Nino D’Onofrio – Sindaco Comune di Caronia;
  14. f.to Giacomo Leonardo Purrazzo – Sindaco Comune di Capizzi;
  15. f.to Vincenzo Biagio Lionetto Civa – Sindaco Comune di Castell’Umberto;
  16. f.to Francesco Paolo Cortolillo – Sindaco Comune di Sant’Angelo di Brolo;
  17. f.to Angelo Tudisca – Sindaco Comune di Tusa;
  18. f.to Ornella Trovato – Sindaco Comune di San Piero Patti;
  19. f.to Vincenza Maccora – Sindaco Comune di Sinagra;
  20. f.toAntonino Baglio – Sindaco Comune di Galati Mamertino;
  21. f.to Salvatore Calì – Sindaco Comune di Cesarò;
  22. f.to Filippo Taranto – Sindaco Comune di Montalbano Elicona;
  23. f.to Michele Pino – Sindaco Comune di Olivieri;
  24. f.to Dino Castrovinci – Sindaco Comune di San Marco d’Alunzio;
  25. f.to Nicola Vanaria – Sindaco Comune di Alcara li Fusi;
  26. f.to Renato Cilona – Sindaco Comune di Librizzi;
  27. f.to Anna Sidoti – Sindaco Comune di Montagnareale;
  28. f.to Alessandro Lazzara – Sindaco Comune di Longi;
  29. f.to Gaetano Artale – Sindaco Comune di Ficarra;
  30. f.to Salvatore Agliozzo – Sindaco Comune di San Teodoro;
  31. f.to Girolamo Bertolami – Sindaco Comune di Novara di Sicilia;
  32. f.to Giuseppe Liberti – Sindaco Comune di Pettineo;
  33. f.to Calogero Lo Re – Sindaco Comune di Militello Rosmarino;
  34. f.to Giuseppe Franco – Sindaco Comune di Castel di Lucio;
  35. f.to Rosario Ventimiglia – Sindaco Comune di San Salvatore di Fitalia;
  36. f.to Giuseppe Giovanni Lembo – Sindaco Comune di Ucria;
  37. f.to Francesca Salpietro Damiano – Sindaco Comune di Raccuja;
  38. f.to Giuseppe Patorniti – Sindaco Comune di Santa Domenica Vittoria;
  39. f.to Maurizio Zingales – Sindaco Comune di Mirto;
  40. f.to Salvatore Villardita – Sindaco Comune di Reitano;
  41. f.to Nunzio Marinaro – Sindaco Comune di Motta d’Affermo;
  42. f.to Gino Di Pane – Sindaco Comune di Frazzanò;
  43. f.to Sebastiano Marzullo – Sindaco Comune di Floresta;
  44. f.to Filippo Alfio Currenti – Sindaco Comune di Gallodoro.

 

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