In vista delle elezioni amministrative di Sant’Angelo di Brolo del prossimo giugno anche l’associazione La Fenice, nata immediatamente dopo la scorsa tornata elettorale, si propone per la costruzione di un progetto alternativo a quello dell’attuale amministrazione, in netta contrapposizione col programma di continuità avanzato attraverso la candidatura di Tindaro Germanelli.
Di seguito il comunicato:
L’associazione politico-culturale “La Fenice”, data l’imminenza delle prossime elezioni amministrative, ritiene di dover esprimere pubblicamente alcune valutazioni in merito alla situazione politica Santangiolese e soprattutto esternare ai propri concittadini quale sia la propria posizione a riguardo. Innanzitutto, come contraltare al continuo fumo gettato negli occhi della gente da parte della maggioranza istituzionale, emerge l’amarezza di chi osserva attonito un progressivo ed inesorabile declino del nostro borgo, un paese totalmente abbandonato a se stesso dove le attività locali, salvo pochissime eccezioni, risultano sull’orlo del collasso ed in cui, all’orizzonte, è evidente una vera e propria diaspora(al punto che ormai siamo prossimi a scendere sotto la soglia dei 3.000 abitanti), uno spopolamento che l’amministrazione Caruso non è mai stata in grado di fronteggiare in questi dieci anni, ma che, anzi, al contrario, a causa delle sue nefaste politiche ha ulteriormente amplificato.
E tutto ciò appare nitidamente, al di là dei falsi proclami di cui si fanno vanto, in modo ancor più deflagrante tra le righe delle loro interne contraddizioni, di fatti se da una parte il sindaco, nel corso della sua partecipazione a una trasmissione televisiva […], asserisce testuali parole: “L’ultima cosa che vorrei per il mio paese, e mi sono battuto tanto perché lo stesso non scenda al di sotto dei tremila abitanti… Purtroppo quest’emorragia di emigrazione, di popolazione che va altrove, che emigra in altre realtà, non sono riuscito ad arrestarla, nonostante i buoni propositi e nonostante gli interventi posti in essere”, dall’altra il suo vicesindaco e prossimo candidato alla poltrona di Primo Cittadino, durante un’intervista radiofonica a Radio Italia Anni 60, afferma qualcosa di diametralmente opposto: “Sant’ Angelo – è riconosciuto dall’opinione generale – ha mantenuto una situazione dal punto di vista economico e sociale, una vivacità di standard più elevato rispetto ad alcune realtà interne che non solo si sono depauperate…
Ma dal punto di vista delle presenze, delle persone, dal punto di vista demografico e anche dal punto di vista economico, Sant’Angelo è riuscita a resistere”. Se non si fosse a conoscenza della vicinanza tra le parti, dichiarazioni tra loro così contrastanti (“non arrestare un processo” in italiano implica l’esatto contrario di “mantenere” o “riuscire a resistere”) lascerebbero pensare ad una disputa dialettica tra avversari, anziché ad una convergenza su un iter di “continuità”, come dichiarato dalla stessa amministrazione nella sua interezza all’interno del documento a supporto della candidatura di Germanelli firmato lo scorso 18 gennaio, continuità che, nella fattispecie delle incoerenze appena sottolineate, risulta davvero poco visibile.
Con ogni probabilità, quando si parla di continuità, si fa riferimento ad un progetto di successione nell’opera di distruzione del nostro paese, e basterebbe notare il degrado del centro storico (in primis la parte inferiore del paese che una volta costituiva il fiore all’occhiello dello stesso), la viabilità disastrosa che mette costantemente in pericolo l’incolumità dei santangiolesi e le condizioni delle loro autovetture, un flusso turistico praticamente inesistente (lontani sono i tempi in cui Caruso prometteva di ripopolare un paese grazie all’arrivo di migliaia e migliaia di turisti), una gestione della “res publica” attraverso metodologie clientelari e favoritistiche, un’attenzione scarsissima alle politiche giovanili (basti citare la chiusura del parco giochi in p.zza Vittorio Emanuele, avvenuta per non munire lo stesso di un sistema di videosorveglianza o di un custode), l’incremento dell’arredo urbano con la presenza di una fontana collocata a S. Maria di pessimo gusto estetico o di un chioschetto a p.zza Allende di certa inutilità (mai aperto negli ultimi 8 anni), e, partendo dalle condizioni del malato da curare, potremmo continuare davvero per molto nella diagnosi.
La verità è che la situazione pietosa in cui versa il nostro paese è sotto gli occhi di tutti, nonostante le innumerevoli menzogne, i falsi riferimenti a realizzazioni faraoniche che non si sono mai viste o i recenti stanziamenti ad opera della Protezione Civile, di cui hanno goduto molti paesi dell’hinterland, che con l’operato di questa maggioranza non hanno nulla a che vedere… Altrettanto vero è che noi queste falle nella descrizione della realtà dei fatti, nonché tali evidenti incapacità, abbiamo sempre provato a sottolinearle, e per tale ragione – poiché estremamente coerenti e convinti delle battaglie politiche portate avanti in questi anni – non soltanto non potremmo mai abbracciare chi propone un percorso di continuità, ma riteniamo, altresì, che chi sposerà tale progetto mostrerà di essere inevitabilmente complice del decadimento portato avanti da quest’amministrazione nel corso dei due ultimi mandati. Partendo da questi presupposti per noi saldissimi, nel reale e sovrano interesse dei cittadini e non della corsa alla spartizione delle poltrone, auspichiamo che possa sorgere una valida e concreta alternativa per fermare questa macchina dei disastri, che si possano superare i soliti tatticismi tipici di ogni campagna elettorale, i personalismi, gli steccati e le solite rivendicazioni di ruoli che comunque andranno conquistati sul campo e non imposti prima dei nastri di partenza.
Ancor meno è il tempo delle battaglie sulla leadership che ai Santangiolesi non interessano minimamente, a quest’ultimi piuttosto importa l’individuazione di soluzioni concrete ai problemi reali che sono quotidianamente costretti ad affrontare (molti li abbiamo poc’anzi citati). Per questa ragione, lanciamo un appello alla responsabilità dei vari gruppi, nonché dei singoli cittadini che non si ritrovano intorno alla candidatura di Tindaro Germanelli, consapevoli che soltanto un processo di sinergia e coesione tra opposizioni possa assicurare la vittoria e rimuovere definitivamente il ricordo di una stagione politica davvero deleteria per il nostro paese.
In conclusione, quindi, siamo disposti ad interfacciarci e a discutere con chiunque esterni le nostre medesime intenzioni, intavolando le opportune valutazioni affinché questo quadro possa trovare concretezza da qui a breve, tutto ciò, e lo ripetiamo per l’ennesima volta, nel bene innanzitutto della collettività a cui noi tutti apparteniamo.
Francesco Pintaudi – Giuseppe Carlo Pintaudi – Valentino Pintaudi – Pierpaolo Ricciardi – Alfredo Scolaro – Antonio Siragusano – Carmelo Siragusano