Andrà in onda domenica 17 gennaio 2016 alle ore 21.45 l’inchiesta di Presa Diretta, la nota trasmissione di Rai3, condotta da Riccardo Iacona, dedicata al gigantesco giro di interessi legato ai fondi europei per l’agricoltura.
L’argomento è emerso, nel territorio dei Nebrodi, grazie alle attività portate avanti dal Presidente del Parco Giuseppe Antoci e dal Prefetto di Messina Stefano Trotta che hanno fortemente voluto la firma di un protocollo di legalità per debellare il fenomeno attraverso uno specifico atto normativo.
Il documento, firmato anche dal Presidente della Regione, dagli Assessori Regionali all’Agricoltura e all’Ambiente, dal Commissario dell’Ente di Sviluppo Agricolo e dai Sindaci del Parco dei Nebrodi, ha di fatto allargato le competenze a tutti gli enti collegati e vigilati dai due Assessorati.
Su tale protocollo, contenente le linee guida per contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure di concessione a privati di beni compresi nel territorio del Parco, si registra ormai crescente attenzione, facendo emergere prepotentemente il problema delle infiltrazioni mafiose riferite all’argomento in tutta la Sicilia.
Tutti i giornali e le testate televisive hanno dato ampia attenzione all’argomento considerando il Protocollo di Legalità un esempio da seguire sull’intero territorio nazionale ed inoltre il premio Morrione – sezione Ilaria Alpi – sul giornalismo televisivo, è stato vinto quest’anno proprio dal reportage di RaiNews che racconta questa vicenda.
Adesso è la volta di Presa Diretta, trasmissione televisiva d’inchiesta tra le più seguite in Italia, che domenica 17 gennaio alle ore 21.45 dedicherà ampio spazio all’argomento raccontando anche l’esperienza del Presidente Antoci e la sua lotta alle associazioni mafiose.
“Adesso – dichiara Antoci – ridaremo i terreni ai giovani della Sicilia che vorranno intraprendere tutte quelle attività che gli consentiranno di percepire i contributi europei a questo fine destinati, e soprattutto per far si che questi imprenditori possano trovare reddito dalle loro attività e non essere costretti, come sta avvenendo sempre di più, ad abbandonare la nostra Terra per trasferirsi altrove in cerca di lavoro”.