Considerate la vostra semenza , fatti non foste a vivere come bruti,
ma per seguire virtute e conoscenza. INF. XXVI, vv118-120
Versi eterni e sempre attuali del poeta Dante Alighieri.
In occasione del 750° anniversario della sua nascita si è tenuto il 10 gennaio 2016 a Castell’Umberto presso il cineforum una serata-evento, coordinata magistralmente dalle professoresse Carmelita Franchina e Sarina Battagliola.
Un viaggio all’interno delle tre Cantiche della Divina Commedia attraverso alcuni personaggi simbolo di questa opera, che ha attraversato i secoli e le età.
L’eternità del poeta Dante Alighieri è da attribuire all’originalità della materia trattata della Divina Commedia e all’attualità del suo pensiero. Il poeta fiorentino è all’”avanguardia” rispetto ai suoi coevi certamente nell’uso della lingua, il volgare, e nella commistione dei tre stili, ben distinti però nelle tre cantiche.
Il viaggio nell’aldilà di Dante è il viaggio dell’uomo, di ogni uomo alla ricerca di sé e della redenzione. Motivo centrale della serata sono stati i versi danteschi letti e interpretati devo dire con molta partecipazione e naturalità. Originale la lettura di Renato Merlina in dialetto siciliano dei versi del XXVI Canto dell’Inferno, in cui Dante incontra lo spirito di Ulisse, colpevole di aver compiuto un “ folle volo”.
Appassionata e commovente l’interpretazione dei versi del V Canto dell’Inferno eseguita da Fazio Giuseppe e Manuela Varrica, nei panni di Francesca da Rimini. A seguire nel II Canto del Purgatorio Dante, nella figura di Emilio Polino, incontra il principe Manfredi, impersonato da Calogero Russo “ biondo, bello e di gentile aspetto” nei tratti somatici simile al celebre principe della casata sveva.
Sulle note della canzone Ricordati di me ha ballato soavemente Carmen Campana, mentre nel display scorrevano alcune riproduzioni artistiche di Pia dè Tolomei, incontrata da Dante nel V Canto del Purgatorio.
Tenero e commovente l ‘incontro tra Dante e l’amico Casella nella lettura dei versi di Valerio Barbagiovanni e Emilio Polino.
Ha aperto la serata-evento Calogero Lombardo con la lettura del I Canto dell’Inferno, e ha concluso con i celebri versi del Canto XXXIII del Paradiso, dedicato alla Vergine.
L’influenza di Dante fino ai nostri giorni è presente in molti autori sia nella letteratura che nelle arti figurative e per gli aspetti dottrinali e morali e per il valore poetico, come hanno dimostrato con molta chiarezza Nunziatina Fichera e Erika Mazzeo a proposito degli autori americani T.S. Eliot e Ezra Pound, per i quali l’uomo attraversa l’aldilà non come una serie di luoghi ma come una serie di stati d’animo.
Prestileo Calogero ha dato una lettura del quadro Anime del Purgatorio della chiesa Madre M. SS. Assunta di Castell’Umberto, tenendo in considerazione le pagine del Purgatorio dantesco; l’uomo è un’anima che anela a vincere le condizioni del peccato e il Purgatorio è la speranza di potersi salvare.
Interessante l’intervento del Professore Tullio Randazzo, che ha evidenziato la simbologia numerica che si nasconde nelle pagine della Divina Commedia, dove ogni elemento non è fine a se stesso ma concorre con gli altri ad un fine comune, ad un’armonia unitaria.
Concludo citando le parole di Italo Calvino :
“ è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire” e ben vengano eventi culturali del genere a scuotere il torpore delle nostre menti.
Daniela Pruiti Ciarello