La cittadina tirrenica ha festeggiato un altro centenario. Infatti, il 13 dicembre del 1915 nasceva Basilio Lacchese. Un lungo percorso di vita, un secolo ricco di avvenimenti, guerre mondiali, distruzioni, miseria, fame, sacrifici, dolori, rinunce, che ha saputo affrontare con coraggio e determinazione per realizzare i suoi sogni: una casa e una grande famiglia e i suoi impegni: il militare, le lotte sociali, l’impegno politico per il suo paese.
Nel 1938 Basilio Lacchese si arruolò nell’esercito, fu sergente, prima ad Asti in Piemonte poi nelle batterie di fuoco a Taormina, conservando, uomo della milizia il ricordo – a Roma – dell’incontro con il Duce. Poi l’incontro Tindara Marchese la donna della sua vita,– 75 anni e due mesi insieme fino al 28 novembre 2014.
Don Vasile, finita la guerra lascia l’esercito, ritorna a casa, mentre arrivano i figli, Antonio, Calogero, Vittoria e Nunziatina. In quel periodo, il cosiddetto dopoguerra, c’era solo fame e miseria, tutto da ricostruire; l’economia di Brolo, paese di pescatori e circondato da estesi agrumeti, si basava sulla pesca e sulla lavorazione degli agrumi che venivano spediti nel nord Europa.
Lui non vuole emigrare, e allora mise su un equipaggio di pescatori, tre gozzi con le lampare e la barca grande per la ciurma e da maggio a settembre si dedicava alla pesca non sempre generosa.
Domenica, tutti attorno a nonnino brolese una festa all’oratorio dove era invitata tutta la cittadinanza. Un evento tra parenti, amici, figli e nipoti con le autorità comunali presenti.
Il primo cittadino, Irene Ricciardello, visibilmente emozionata ha donato una targa a Don Basilio per ricordare il suo secolo di vita.
gazzetta del sud