Premiati Martina Caruso del Signum di Salina e Giovanni Santoro dello Shalai di Linguaglossa. Riconferma per gli altri 11 ristoranti stellati
di MANUELA LAIACONA
Due nuove stelle brillano in Sicilia, ed entrambe sono under 35. Due ragazzi che hanno scelto di restare nella propria terra per portare avanti un progetto di alta cucina, sono tra i nuovi talenti che la Guida Michelin ha fatto entrare nell’olimpo degli stellati. Martina Caruso del Signum di Salina e Giovanni Santoro chef del ristorante del resort Shalai a Linguaglossa, hanno ottenuto il più prestigioso riconoscimento che ogni anno viene conferito ai grandi interpreti dello scenario culinario mondiale. Un premio, quello dato oggi a Milano, che dà ragione alla Sicilia, rappresentata dai giovani, da sognatori che scommettono nel luogo in cui sono nati e cresciuti facendo squadra, valorizzandolo con creatività, rigore e duro lavoro.
L’edizione 2016 della Rossa, così come viene chiamata la rinomata guida, vera bibbia per i gourmet, premia la caparbietà di Martina, che compie 26 anni il 22 dicembre, e la tenacia di Giovanni, 32 anni il prossimo lunedì. Entrambi sono legatissimi al piccolo mondo a cui appartengono. In questi areali unici per bellezza naturalistica, per tesori agroalimentari, hanno voluto costruire il loro futuro, scegliendo di rimanere confinati in realtà a sé stanti dove il tempo scorre ad un ritmo diverso, assai più lento che altrove, dove è ancora forte il peso sociale della comunità, quel tipo di realtà che finiscono per diventare alla fine troppo ristrette e limitanti costringendo molti ad emigrare. L’alternativa, l’opportunità questi due giovani chef qui l’hanno creata. Felici per il traguardo raggiunto, rimangono con i piedi per terra, consapevoli che la loro carriera è solo all’inizio e che c’è ancora tanto da imparare per migliorarsi.
“La stella è sempre stato l’obiettivo che mi sono prefissata da quando ho cominciato il mio percorso – dice Martina Caruso a poche ora dalla premiazione -. Non pensavo potesse arrivare così presto. Adesso ancora di più per me è uno stimolo a fare sempre meglio, bisogna salire gradino dopo gradino. Ora inizia il duro lavoro”. Ad esprimere la gioia per il risultato è anche il fratello Luca, che coordina il resort di Malfa e supporta la sorella curando la clientela in sala: “La vittoria è anche di chi ogni giorno lavora a stretto contatto con Martina. Vince il team del Signum. Il premio è il frutto di un progetto che appartiene a tutta la squadra. Ha un valore doppio, siamo al sud e siamo su una piccola isola, siamo sicuri che sarà motivo di ulteriore sviluppo del territorio”.
Per Giovanni il riconoscimento sopraggiunge alla vigilia del suo compleanno e lo dedica ai coetanei. “La stella è solo un punto di partenza. La condivido virtualmente con i ragazzi che in questa terra vogliono fare qualcosa di diverso. La Michelin sempre di più dà merito alla nuova generazione, a chi come me, non segue le mode ma mette la propria identità in quello che fa”. Il ruolo dei due nuovi stellati siciliani è ora quello di farsi ambasciatori del territorio. “Dobbiamo portarla alta questa bandiera e con orgoglio. La stella è di tutti, anche di chi opera in secondo piano e fa eccellenza. E’ dei piccoli produttori agricoli con con cui facciamo rete- commenta Luciano Pennisi proprietario insieme al fratello Leonardo, dello Shalai Resort -. Un’occasione di grande visibilità. Dove non sono riuscite le istituzioni per valorizzare il territorio,
ci riusciamo noi con la cucina rimboccandoci le maniche ogni giorno”. Sono adesso in tutto 13 le stelle siciliane nel firmamento della Michelin. Riconfermate le due stelle al Duomo di Ragusa, a La Madia di Licata, al Principe Cerami a Taormina, alla Locanda Don Serafino di Ragusa. A mantenere una stella il ristorante Coria di Caltagirone, La Capinera a Taormina, il Cappero a Vulcano, il Bye Bye Blues a Palermo, I Pupi a Bagheria, Il Bavaglino a Terrasini, La Fenice a Ragusa.
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