SINAGRA – “La persistente indifferenza della Regione, rispetto alla oggettiva insostenibilità della condizione finanziaria in cui versano i Comuni, obbliga a ricercare opportune e quanto mai necessarie forme di protesta, da portare avanti unitariamente, nell’intento di dare efficacia alle corrispondenti iniziative”.
Ad invocare un’azione eclatante è il sindaco di Sinagra, Vincenza Maccora, che ha inviato una lettera rivolta ai sindaci dei comuni siciliani, oltre che al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, all’Associazione Nazionale Piccoli Comuni e all’ ANCI Sicilia.
“La consapevolezza di essere in presenza della reale possibilità di assistere alla cancellazione dell’istituzione “Comune” rende non più differibili interventi, ad ogni livello, per scongiurare tale evenienza, ormai non più solo ipotetica” scrive la Maccora.
“Non essere nella oggettiva possibilità di erogare neanche i servizi essenziali alla comunità amministrata svilisce – di fatto – la funzione istituzionale delle autonomie locali ridotte al ruolo di collettori delle doglianze, per altro legittime, dei cittadini – continua – . A poco o nulla servono i comportamenti virtuosi di amministratori che impiegano le inconsistenti risorse a disposizione con la parsimonia e l’oculatezza del buon padre di famiglia”.
“I trasferimenti della Regione, ridotti di oltre il 12% rispetto all’anno precedente e la scure dello Stato che ha tagliato del 21% il fondo di solidarietà, nonché le novità introdotte per la formazione del bilancio di previsione, rendono sostanzialmente impossibile poter definire il procedimento di adozione – continua il primo cittadino sinagrese – . In tale preoccupante contesto il gettito derivante dalla riscossione dei tributi locali, che secondo i programmi del governo dovrebbero compensare i minori trasferimenti dello Stato, risulta assolutamente inidoneo per garantire il prescritto equilibrio di bilancio e la capacità di spesa dell’ente in relazione anche alla oggettiva difficoltà di riscuotere i tributi nella misura preventivata”.
Di contro in capo al Comune rimane l’obbligo di assolvere ai pagamenti dei fornitori nel rispetto di una tempistica stringente, pena la lievitazione della spesa per effetto degli interessi. Lo scenario, lamentano da più parti i sindaci, è aggravato dai ritardi nell’erogazione dei trasferimenti erariali: per l’esercizio corrente, la Regione ha trasferito solo un acconto del 40% del fondo destinato ai lavoratori contrattisti e meno del 16% dell’importo del fondo perequativo, costringendo a fare continuo ricorso all’istituto dell’anticipazione di cassa con aggravio di ulteriori spese per interessi.
Con questo scenario, la Maccora richiama l’attenzione di tutti gli organi competenti “diffidandoli a provvedere, nell’immediatezza, a dare corso a quanto necessario affinché le autonomie locali superino le gravi condizioni in cui versano” con l’avvertimento che, perdurando lo stato di noncuranza “adotteremo, senza indugi, tutti gli atti utili e necessari per la difesa delle rispettive comunità, fino a restituire le fasce tricolore nelle mani del Prefetto”.