Regione Sicilia – Mozione di sfiducia del M5S a Crocetta

Con la Sicilia ormai al tracollo, con il quarto Governo dell’era Crocetta già giunto al suo capolinea dopo appena pochi giorni dalla nascita, è ora di prendere atto del fallimento di questa esperienza di Governo e trarne le dovute conseguenze: così i deputati regionali del M5S ieri hanno presentato a Palazzo dei Normanni  l’ennesima, per la precisione la terza mozione di sfiducia al governatore Crocetta, vero deus ex machina di questo fallimento tutto siciliano.

crocetta_2La mozione verrà ufficialmente depositata nelle prossime ore, quando verranno raccolte le 18 firme necessarie per la presentazione, infatti non bastano le 14 firme dei deputati del M5S, ma le opposizioni si sono dichiarate almeno a parole – con in testa Nello Musumeci leader del centrodestra – pronte a firmarla.

“Questa non è solo una sfiducia al presidente Crocetta, che ormai è una persona che non esiste neppure nell’immaginario collettivo dei siciliani, ma nei confronti di una porzione di maggioranza che litiga per interessi personali, per le poltrone in giunta. La Sicilia è paralizzata”. E’ quanto affermato dai deputati regionali del Movimento 5stelle in conferenza stampa, per la presentazione della mozione di sfiducia al governatore Rosario Crocetta.

cancelleri-giancarlo-si24È la terza mozione di sfiducia che i 5stelle presentano in tre anni, le prime due andate a vuoto. «Il nostro obiettivo è di chiudere questa legislatura il prima possibile, perchè non è giusto nei confronti dei siciliani continuare a distruggere questa terra», dice il capogruppo del M5s, Giorgio Ciaccio. E per raggiungerlo, aggiunge Ciaccio, «siamo disponibili a ogni tipo di strumento». «Non ci tiriamo indietro, i 14 deputati M5s sono pronti anche a dimettersi – prosegue Giancarlo Cancelleri – ma per chiudere la legislatura servono 46 dimissioni, noi ci siamo».

Il M5s consegnerà il testo della mozione agli altri gruppi di opposizione per le eventuali integrazioni. «Noi siamo 14 e per depositare la mozione servono almeno 18 firme, se fosse dipeso solo da noi avremmo scritto un solo rigo: avete fallito andate a casa e torniamo a votare», conclude Cancelleri.

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