Oramai sembrano esserci pochi dubbi, si va verso il Crocetta-quater; sono momenti decisivi,quelli che in questo momento si stanno vivendo nel capoluogo siciliano per sapere che cosa succederà all’interno della Giunta regionale, ore febbrili di incontri con gli alleati per il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, sulla strada gia’ segnata verso il suo quarto governo.
Il capo della giunta, nelle scorse ore ha avuto un faccia a faccia anche con una delegazione del Pd regionale, guidata dal segretario Fausto Raciti. “Ha confermato che domani procedera’ all’azzeramento della giunta”, e che il passo successivo “sarà una verifica politica”, per fare emergere con chiarezza, secondo le intenzioni di Crocetta, chi sostiene l’operazione e chi invece intende tirarsi fuori.
Nel Pd si lavora a una soluzione che unisca il partito, diviso tra la critica area renziana che fa campo a Davide Faraone, e quella piu’ dialogante rappresentata dallo stesso Raciti, dal vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo e dal capogruppo Antonello Cracolici. “Occorre compiere questa verifica – spiegano le stesse fonti del Pd – ognuno si prenda le proprie responsabilità e sia conseguente. Il Pd sarà certamente unito”. O almeno si lavora a questo, per evitare lo scenario di un governo zoppo, privo del sostegno dell’area Renzi.
Intanto, stamane il governatore Crocetta a Palazzo d’Orleans dichiarava:“Per me la giunta è già azzerata. E il nuovo governo va chiuso entro due o tre giorni, diciamo nel fine settimana. Altrimenti decido io da solo.
Perché non c’è situazione peggiore di quella degli ultimi tre mesi, in cui si è parlato solo di rimpasto. Invece noi dobbiamo risanare i conti e avviare le riforme senza fibrillazioni; io dico che l’ipotesi di elezioni anticipate (messa sul tappeto dai renziani siciliani vicini a Faraone, ndr) non esiste né a Palermo né a Roma.
Ma parlarne danneggia il governo e crea paralisi. Inoltre uno scontro continuo e lacerante dentro il partito non fa bene. Ho interesse che ci sia stabilità anche nel Pd”.