Il Sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, stamani ha depositato un cesto di fiori al “cippo” posto in sua memoria, rammentando la figura del giudice. Nel pomeriggio c’è stato anche un convegno.
Accompagnata dai rappresentati della Polizia Municipale, stamani, Irene Ricciardello, sindaco di Brolo, in maniera semplice, ha voluto ricordare il sacrificio del “Giudice Ragazzino” ucciso dalla mafia.
Era il 21 settembre 1990 quando il il magistrato del Tribunale di Agrigento venne ucciso da quattro sicari assoldati dalla Stidda, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra lungo la strada statale 640, la Agrigento-Caltanissetta mentre, senza scorta, stava andando in Tribunale ad Agrigento
Originario di Canicattì, come sostituto procuratore del Tribunale di Agrigento, Livatino aveva messo a segno numerosi colpi contro la mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni.
Aveva 38 anni. Fervido cattolico, ogni mattina entrava in Chiesa per pregare ed era restio ai riflettori. “Un martire della giustizia e indirettamente della fede”, lo definì Papa Giovanni Paolo II.
Nel 2011 è stato aperto il processo diocesano di Canonizzazione.