Le dimissioni del Presidente del Consiglio, anche se formalizzate avantieri sera prima della riunione, in paese circolavano già da qualche settimana. Ci sono state scommesse tra chi riteneva che entro il 30 avrebbe lasciato la carica e chi, conoscendolo, non avrebbe mai creduto in un gesto del genere.
Hanno vinto i primi. Con questo atto egli ha sanato una parte dell’impegno elettorale del 2011, quello che lo legava alla Maggioranza consiliare la quale, in virtù di un accordo interno di coalizione lo ha eletto, mentre poi, dopo la rottura, ne aveva chiesto le dimissioni. Ancora però manca un’altra decisione necessaria per mettersi in regola: l’accordo sottoscritto con gli elettori prevedeva che l’uscita dalla Coalizione e dalla Maggioranza, avrebbe comportato le dimissioni da consiglieri comunali. Non mettiamo limiti alla provvidenza. Con il tempo probabilmente, lui o chi per lui, si renderà conto che anche questo passo andrebbe fatto.
Non lo dico perché desidero che lo faccia, a me non interessa, ma semplicemente perché voglio ricordare che senza il Patto di lealtà, per quanto mi riguarda, l’accordo del 2011 non sarebbe stato fatto.
A parte gli insulti reiterati, le invettive, le minacce, i tentativi di intimidazione, le provocazioni, le ingiurie, le diffamazioni nei confronti miei, dell’Amministrazione e dei Consiglieri di Maggioranza, avantieri sera politicamente si è mostrato molto scadente, rasentando anche il ridicolo. Non è da lui. Non è più il Cortolillo di un tempo, quello che aveva lucidità, capacità di strategia, ottima dialettica. Un mio amico lo definiva “incantatore di serpenti”, proprio per l’abilità che aveva nell’intrecciare rapporti anche con i peggiori nemici politici (la sua storia è piena). Tutte cose che appartengono al passato. Questo mi dispiace, come mi duole la perdita della sua autonomia politica.
Certo, non si sarebbe aspettato che ancora ci sono persone che hanno un po’ di memoria. Tra le tante contestazioni, c’è stata quella che “questo Sindaco viola la legge… che non ha rispetto per il Consiglio comunale…”, perché la relazione non è annuale, ma biennale. Verissimo! Mi assumo la responsabilità per avere fatto anche la seconda relazione con un anno di ritardo. Certo, prendere spunto da questo, per dire che il Sindaco è uno che viola la legge, mi sembra esagerato. Ma lasciamo perdere. La cosa simpatica, che non si sarebbe mai aspettato, è stata quella che gli abbiamo ricordato che un altro Sindaco, quello eletto nel 1997, ne saltò ben 5 di relazioni (allora semestrali) e la presentò dopo avere ricevuto una diffida dell’allora Assessorato regionale per gli Enti locali.
Ha affermato in più occasioni che noi siamo attaccati alle poltrone e, avendo perso meno di un terzo della Maggioranza (2 Consiglieri su 9), dovremmo dimetterci. Bene, ricordando ciò che fece il Sindaco in carica nel 1996 (anche questa volta era quello cui facevo riferimento prima), che di Consiglieri ne perse 4 e continuò ad amministrare grazie al sostegno dell’Opposizione (ribaltone), gli ho riletto alcuni passaggi importanti della relazione che egli presentò al Consiglio comunale, dove tra l’altro si legge: “…non può sfuggire alle valutazioni dei Consiglieri comunali e dei cittadini che le dimissioni del Sindaco, al di là di qualsivoglia considerazione politica e di ogni personalismo, provocano sempre ed ovunque un grave vuoto istituzionale con conseguenze quasi irreparabili per la comunità. A ciò va aggiunto che il Sindaco eletto dal popolo assume un impegno senza deroghe nei confronti della cittadinanza e riceve un mandato che ha l’obbligo di onorare fino alla fine, ponendosi come elemento di certezza istituzionale e di garanzia democratica per tutti i cittadini…”.
Se uno non sapesse i fatti e non conoscesse la storia del nostro paese, sarebbe indotto in errore e mai potrebbe pensare che queste sono le affermazioni della stessa persona che oggi chiede le dimissioni del Sindaco attuale e di altri. Invece è proprio così. E’ grave la violazione di legge fatta da altri, era normale quando la fece reiteratamente lui. Oggi le dimissioni hanno un valore, nel 1996 ne avevano un altro. In effetti gli si potrebbe dare ragione, perché le regole e le leggi, anche se nella sostanza immutate, si applicano oppure si interpretano e si leggono a propria convenienza. Come le opinioni sulle persone: riferito all’ex Sindaco ed ex Presidente, mentre un tempo gli disse e scrisse di tutto, oggi è tornato “il dottore Di Nunzio” (quanto affetto ritrovato oggi…).
La politica come le stagioni cambia. Da noi questo avviene in maniera più repentina. Le stagioni sono sempre precoci.
Basilio Caruso