Il tendone costruito in piazza San Teodoro per le feste di fine ed inizio anno si arricchisce di nuovi elementi: i bagni chimici che fanno bella mostra di se davanti al comune ed uno sbarramento di sacchetti di sabbia posizionati vicino ad una delle uscite in plastica. Il Comune li avrebbe messi per deviare l’acqua che, “complice” la strada in discesa, si riversa anche all’interno del tendone.
La loro utilità però sarebbe dubbia se i violenti temporali previsti si dovessero scatenare. Se la funzione anti acqua è a portata limitata, lo è un po’ meno l’effetto “trappola”in caso di abbandono forzata dalla struttura, “aiutato”, com’è sono, dalle vicinissime transenne che bloccano la strada. Ci si chiede se per le manifestazioni il Comune non aveva a disposizioni strutture stabili o siti più idonei per il tendone. In tanto quello che ormai viene da più parti definito il “tendo mostro” è divenuto il tormentone di fine anno.
La decisione della commissione di vigilanza per i pubblici spettacoli e il suo “tutto in regola” giunto (sarà stato un caso) all’indomani dell’allarme lanciato dall’ ing. Nino Sicilia, più che spegnere le polemiche sembra averle rilanciate. Sulla questione è intervenuta anche la “presidentissima” Daniela Spanò che, in una nota inviata ai vigili urbani e per conoscenza alla locale autorità di pubblica sicurezza ha segnalato, la presenza degli insidiosi sacchetti e di cumuli di sabbia sparsi vicino la struttura.
E qua sta il punto. Tra le prescrizione della Commissione non può mancare l’obbligo di tenere costantemente sgombre le vie d’uscita per non intralciare la fuga in presenza di pericoli e il Comandante è anche uno dei componenti di quella commissione che ne avrebbe disposto il divieto. Che la struttura sia costantemente da monitorare lo dimostrerebbero anche altre indicazioni della stessa commissione che imporrebbe la presenza fissa, nei pressi del tendone di un mezzo speciale di protezione civile, almeno 5 volontari specializzati per la previsione degli incendi e la costante vigilanza nottura. Kramer contro Kramer? E intanto nella struttura precaria le manifestazioni continuano…
Enzo Caputo