A fine anno si è soliti fare dei bilanci. Su ciò che avremmo voluto vedere accadere, su ciò che in realtà è accaduto, su ciò che necessariamente accadrà. Di bilanci, ahimè, ne facciamo e ne attendiamo parecchi e non è raro finire per accontentarsi di raccogliere quello che lungo il cammino dei mesi ci siamo ritrovati a calpestare. Spesso sono cocci e schegge di vetro, rimasugli di quello che un tempo era la normalità e di cui ci accontentiamo comunque perchè, nell’era della crisi, è quello che ci hanno insegnato a fare.
Accontentarci.
Accontentarci di un lavoro che spesso non ci piace, di un salario che spesso tarda ad arrivare, di una forma mentis alle volte incomprensibile che ci spinge a pensare che una maniera diversa per affrontare la vita quotidiana attualmente non c’è.
Che sia un problema di mezzi, di volontà, di incapacità o semplicemente di sfortuna non importa.
Anche il Natale ed il Capodanno, stereotipati di magia cristiana e laica, con i loro colori, le loro luci, le loro tavole imbandite di dolciumi, cotechino, pesce e lenticchie, finiscono per accontentarsi di quello che l’anno “vecchio” ha lasciato. Tentare di trovare qualcosa da ricordare e festeggiare, tentare di credere nel cambiamento, anche se, al posto di un abete, a provare a rallegrare una comunità ci si accontenta di un cipresso vestito a festa. Proviamo ad augurarci un divenire del presente che sia sempre migliore rispetto a quello che è stato. D’altronde, come dice un vecchio detto noto a tutti, “chiù scuru i mezzanotti non poti fari”.
Auguri a tutti i nonni che stanno per tagliare il traguardo 2015. Perchè la loro saggezza possa essere ascoltata e mai derisa. Cantastorie di un mondo passato in bianco e nero in cui trovano posto le nostre radici.
Auguri a tutti i bambini che non credono più in Babbo Natale. Perchè possano giocare con i propri sogni e liberarsi definitivamente di incubi ad occhi aperti. Perchè possano credere ancora nelle fiabe. Perchè ogni mano pronta a colpire si trasformi in carezza amorevole, ogni mitra in fiore ed il rosso diventi solo il colore simbolo del Natale.
Auguri a tutti i bambini che attendono nascosti all’ombra l’arrivo di Babbo Natale. Perchè possano continuare a vivere una vita felice fatta di piccole ma importanti cose.
Auguri a tutti i ragazzi che lottano per crearsi un futuro. Perchè trovino dentro di loro la forza di ribellarsi e credano sempre nel valore delle proprie idee, scegliendo di vivere e mai di sopravvivere in un mondo che non hanno scelto.
Auguri a tutti i genitori. Perchè non cadano mai nella disperazione, ma che trovino nello sguardo dei figli la forza di andare avanti sempre, senza cedere, come vittime, alle logiche di un mercato opportunistico e senza scrupoli, capace di renderli strumenti utilizzabili a proprio piacimento. Perchè la famiglia sia sempre un porto sicuro nel quale essere pienamente se stessi, e mai un ostacolo da eliminare.
Auguri a tutte le donne che nascono un livido sotto un paio di occhiali da sole. Perchè abbiano il coraggio di urlare e denunciare le bestie che, travestite da uomini, si aggirano ostentando normalità.
Auguri a tutti coloro che attendono giustizia, a chi cerca un lavoro, a chi studia, a chi osserva con sguardo vitreo il presente, a chi spera nel futuro, a chi ha la valigia aperta sul letto, a chi ha atteso l’Immacolata per tirare fuori l’alberello ed a chi a scelto non di non farlo.
Auguri alla mia Italia.
Auguri alla mia Sicilia.
Auguri alla mia Brolo.
Auguri a tutti e Buona Fortuna.