Lacco e le Frazioni, l’amministrazione brolese non li dimentica, ma si indigna quando si specula e si costruiscono false verità, come anche sulla diretta streaming.
Non ha mezze misure, stamani,il sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, quando vuol puntualizzare sulle recenti code di polemiche che coinvolgono l’attività amministrativa degli ultimi giorni.
Punta dritta al cuore del problema, la questione del centro sociale di Lacco.
“E’ falso quando si vuol far credere che l’amministrazione brolese non ha voluto trovare soluzioni al problema per rendere operativo quel luogo.
Certamente aprirlo vuol dire regole, assunzioni di responsabilità, condivisione degli obiettivi.
Avevamo proposto all’ ”associazione” uno scambio di servizi.
Offrivamo locali, arredi, e quello che necessitava per la riapertura del centro, in cambio del semplice pagamento del consumo dell’energia elettrica.
Pochi euro al mese, per dei locali che di sera, solitamente sono chiusi.
Una richiesta dettata dalle condizioni economiche dell’ente ma anche e soprattutto da quanto dettato dalla corte dei conti in merito dei servizi “a terzi” offerti dagli enti locali.
Qui addirittura si paventa anche il pagamento dell’affitto, ma su questo noi, consapevolmente, non avevamo pretese alcuna.
Una richiesta urbana, socialmente valida, opportuna, da tempo resa nota.
Una scelta per venire incontro alle esigenze di quel nucleo urbano.
Ora presa quasi come un’offesa.
Una sorta di alzata di barricate da chi si è poi rivolto al comune di Piraino.
Ed ora apprendo che qui soggetti che non volevano pagare una semplice bolletta, sono disponibili ora a pagare anche gli oneri di ristrutturazione di un immobile – quello pirainese – certamente non adeguato, e non me ne voglia nessuno. Una struttura, e non temo smentita, che per il momentaneo suo utilizzo avevamo concesso anche gli arredi presenti nel nostro centro sociale della frazione.
Dire che ci si vuole speculare, anche da parte di altri soggetti politici, per campagna dal basso profilo elettorale, creare il caso, è una cosa quasi ovvia e lampante.
Ma senza basi. Infatti aggiungo. Noi saremo irremovibili.
Centro funzionante si, ma nella legalità.
In passato sia chiaro a tutti quei locali sono stati gestiti in maniera “familiare”, geometri al posto di insegnanti, forse anche rette mensili chieste alle famiglie in maniera inopportuna, illegittimamente, forse stipendi pagati a psuedo insegnanti in maniera del tutto irrispettosa di regole e leggi.
Questo è ovvio non lo possiamo tollerare, anzi lo denunciamo e noi non lo faremo mai.
E per questo ho già dato mandato agli uffici di controllare la regolarità dei pagamenti effettuati e di verificare gli importi riscossi e le relative causali.
All’esito di tali accertamenti, necessari per chiarire la posizione dell’Ente, adotteremo ogni opportuna iniziativa, anche giudiziaria, al fine di tutelare gli interessi dell’Ente e dei cittadini.
E su questo chiudo ma prima voglio dire che le frazioni stanno a cuore a quest’amministrazione come ogni altra parte del paese. Assicuriamo attenzioni, rispetto, servizi, ma non possiamo promettere nulla in quanto viviamo un momento di crisi economica che è sotto gli occhi di tutti.
Faremo il possibile, il concreto, il fattibile, il lecito.
Ma non tolleriamo incursioni polemiche in campi minati proprio da chi ha disseminato quegli ordigni”.
Poi il sindaco tocca la diretta streaming.
“Non scendo nei meriti professionali di chi l’ha gestita né di chi la sta gestendo.
Parlo di quello che vuole l’amministrazione.
Oggi quello che abbiamo attivato, pubblico e non privato, servizio reso anche da un’azienda brolese, è regimentato da un atto deliberativo, certo e con regole, e non voglio sapere come nel passato sia stato affidato questo servizio e perchè ad uno e non ad un altro, ma parlo di economie e risparmi.
Non si risparmia solo 30 euro a seduta, e già questo basterebbe a propendere su una proposta rispetto ad un’altra, ma si parla di registrazioni di sedute in più, 10 su 12, si parla di tecnici\giornalisti che rendono il servizio, si parla di un video che diventa di proprietà dell’ente, disponibile per tutti e per chi ha voglia di far notizia e informazione.
Si parla di democrazia.
Poi -è vero – un problema tecnico può creare disservizio, e di questo me ne scuso anche se non sono responsabile – ma per favore non facciamo di una diretta streaming mancata – ma ben visibile in differita – che è stato un mezzo che noi all’opposizione abbiamo perorato, pagato, voluto, e costretto la passata amministrazione ad effettuarla, un attacco alla democrazia.
Non è corretto.
Comunicato Stampa