Ad avviso di chi scrive sono insolenti entrambe. Ed il Presidente del Consiglio Aldo Marino persevera nell’esagerare con le menzogne e approfitta della verità, mistificando fatti che, pace sua, sono documentati e lo inchiodano inesorabilmente.
Caro Presidente, Lei mi conosce bene e sa che non mi perdo in inutili circonlocuzioni e patetici parolai. Sono io il consigliere a cui fa riferimento nella sua nota pubblica e di conseguenze mi sembra doveroso risponderLe.
Dice il vero quando afferma di avere censurato la diretta streaming perché mi sono dilungato nel mio intervento. Non risponde al vero invece, l’affermazione che ho prestato il consenso. Basta visualizzare la registrazione della seduta infatti, per accorgersi che il sottoscritto ha assunto un atteggiamento remissivo a seguito delle ripetute “minacce” di interrompere le riprese video, da Lei proferite con il preciso obiettivo di spezzare sistematicamente il mio intervento e confondere chi seguiva i lavori consiliari.
Omette però di dire nella sua nota, che nella seduta di convocazione del giorno prima, la sua Presidenza ha “permesso” che un assessore si sbizzarrisse in un monologo di circa UN’ORA. Tanto ha permesso, malgrado il regolamento consiliare da lei citato – e che dice di conoscere ed applicare – prevede all’art. 16 che gli interventi ordinari abbiano una durata di 10 minuti; mentre su argomenti di particolare importanza come l’aumento della tassa sui rifiuti (nel modo in cui Lei stesso l’ha qualificato!), il medesimo articolo prevede che il tempo consentito è di 20 minuti ad intervento, e non di 15 – a tutela della democrazia – come afferma nella sua nota pubblica.
Pertanto la invito, nuovamente, ad approfondire lo studio del regolamento che dovrebbe applicare. Ed è un’offesa all’intelligenza di ogni singolo consigliere, e peggio ancora dei cittadini pirainesi, la motivazione da Lei addotta di aver consentito quel “comizio” di quasi un’ora sol perché “gradito” dai consiglieri (UNO!) presenti in quel momento in aula. Perché vede Presidente, il suo ruolo, le sue funzioni, i suoi doveri, Le impongono di far rispettare le regole, indipendentemente dal gradimento dei consiglieri. Le regole sono regole, piacciano o non piacciano. Del resto è documentato dalle registrazioni dei Consigli Comunali precedenti, che Lei è solito permettere, senza proferir parola alcuna, allo stesso Assessore di dilungarsi per oltre 30 minuti negli interventi, malgrado le contestazioni dei singoli consiglieri (quindi la storiella del “gradimento” la racconti a qualcun altro!).
A questo potrei aggiungere una miriade di episodi dove Lei ha ripetutamente violato il ruolo suo super partes e le norme regolamentari, uno dei quali avvenuto nel Consiglio Comunale a cui si riferisce, quando con un “colpo di mano” ha tentato subdolamente di sciogliere la seduta con una votazione di rinvio dei punti rimasti all’o.d.g. assolutamente illegittima.
Mi sono sempre rivolto all’istituzione che rappresenta con il massimo rispetto, con toni sempre sobri e pacati, ed esigo da Lei pari rispetto ed educazione. Non consentirò né a Lei, né a chicchessia, di esprimere arbitrariamente giudizi sulla persona del sottoscritto, come pure dei miei colleghi consiglieri. La libertà – documentata – che si è presa nell’ultima seduta consiliare, allorquando ha più volte apostrofato il sottoscritto come “presuntuoso”, va abbondantemente oltre le facoltà del ruolo che ricopre.
Detto questo, voglio spingermi anch’io in qualche considerazione politica: la prima rivolta al passato e la seconda futuro.
La prima. È vero che il sottoscritto ha voluto la sua Presidenza del Consiglio. D’altronde, per onestà intellettuale riconosciutami anche da “voi”, sono solito assumere posizioni coerenti ed obiettive anche quando possono rivelarsi “non favorevoli” alla mia personale causa. Ho ancora impresso il suo pallore nel giorno in cui è stato fermamente “scaricato” da chi le aveva “garantito” la Presidenza del Consiglio, certi allora che Lei avrebbe avuto – con le dispendiose energie impiegate e gli portamenti più o meno cordiali tenuti – il maggior numero di consensi tra i componenti la nostra lista.
Ma ho ancor più impressa la sua afflizione della sera del 7 Maggio 2012, quando a chiusura dello spoglio elettorale, lei riportò un risultato al di sotto delle aspettative, raggiungendo 150 preferenze e posizionandosi in quarta posizione, con ben 52 preferenze in meno del sottoscritto che è risultato il primo degli eletti della lista. Il suo colorito di quel giorno non posso dimenticarlo, perché davvero ho temuto per la sua integrità psico-fisica.
Senza curarmi dei numeri, ho ritenuto corretto che Lei occupasse la poltrona su cui oggi siede, onorando l’impegno assunto da altri. E badi bene Presidente, l’ho fatto con sofferenza sì , ma senza indugi e recriminazioni, in un momento in cui lei rivelava tutta la sua solitaria debolezza, non essendo supportato dal “gruppo” che, oggi, tuttavia, non riuscirebbe ugualmente a garantirle i voti necessari per una ipotetica (ri)elezione.
Stia sereno Presidente che non ambisco alla sua “poltrona”. Del resto se l’avessi voluta allora, oggi ci siederei comodamente sopra. Però solo gli stupidi non cambiano idea. Soprattutto quando esistono elementi, soggettivi ed oggettivi, tali da comprovare l’inadeguatezza di scelte e persone. E lei Presidente si è rivelato inadeguato e non all’altezza del ruolo che riveste. Lo dicono i fatti, non io. Per non parlare che Lei ha non poche responsabilità sulla “spaccatura” del gruppo dell’originaria maggioranza.
La seconda. Caro Presidente noi di “Semplicemente Piraino” non abbiamo costituito nessuna “maggioranza d’opposizione”. Noi agiamo, solo ed esclusivamente, nell’interesse dei cittadini pirainesi, con i quali abbiamo assunto l’obbligo morale e politico di realizzare il programma elettorale che loro hanno premiato, senza lasciarci affascinare dl potente di turno. Lo facciamo, e continueremo a farlo, a differenza sua e di qualche altro, con il coraggio delle nostre azioni. D’altronde, come ben ha detto ieri, ognuno ha il suo stile.
Lei (ma non solo Lei!), già da tempo, in ogni dove, ufficiosamente, non perde occasione per prendere le distanze dall’operato del Sindaco e della Giunta; mentre nelle “uscite” ufficiali continua subdolamente ad ostentare fedeltà e sudditanza. Tanto è accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale, quando Lei e i suoi avete votato l’aumento della tassa sui rifiuti senza batter ciglio, sottoponendo i cittadini pirainesi per il 2014 ad un ulteriore balzello, pur consci dell’inefficienza e dell’incapacità dell’Amministrazione Maniaci di offrire un servizio migliore rispetto agli anni scorsi.
E ciò dopo la messa in scena del teatrino della diserzione della prima seduta consiliare del 29/09/2014, quale monito di disapprovazione dell’operato del Sindaco e della Giunta (nonché di una possibile, futura sfiducia dello stesso). Non è un mistero a Piraino che la pantomima della diserzione è figlia della strategia seguita ormai da tempo da Lei e dal suo gruppo consiliare, con il preciso intento di “costringere” il Sindaco a “revocare” l’Assessore Ciccio Anastasi e/o il Vicesindaco Pippo Miragliotta, per poi sostituirli con dei suoi “fiduciari”. E loro si che hanno il desiderio, neanche tanto mal celato, di occupare qualche posto (uno in particolare, attualmente impiegato come suo personale addetto stampa, freme fortemente per l’agognata caramellina!!).
Ma questa ormai è una storia nota, finirei solamente per tediare chi legge. Infondo, ognuno di noi, ha una storia politica e personale che tutti i pirainesi conoscono: a loro l’ardua sentenza.
Il Capo Gruppo di “Semplicemente Piraino”
Salvatore Cipriano