La minoranza “Per Brolo”: Ferrante: un revisore imposto!

Il Gruppo di minoranza “Per Brolo” denuncia pubblicamente il clima di illegittimità nel quale la maggioranza ha inteso procedere alla nomina del nuovo revisore dei conti del Comune di Brolo.

ada agnelloIn primo luogo, abbiamo inteso contestare la ricorrenza dei presupposti affinché la nomina del revisore venisse trattata in consiglio con convocazione straordinaria ed urgente. Difatti il termine di scadenza per l’invio dei curriculum da parte degli aspiranti revisori era fissato nel bando, per lo scorso mese di luglio. Non trova giustificazione alcuna, quindi, la convocazione del consiglio con un preavviso di sole ventiquattro ore, evidentemente al solo fine di reprimere in radice la possibilità che, all’interno dei gruppi di minoranza e della stessa maggioranza, potesse trovare spazio un dibattito democratico sulla nomina del revisore e sulla figura più idonea.

Abbiamo, quindi, richiesto il differimento del Consiglio affinché tra maggioranza e minoranza – così come è sempre avvenuto in passato – si trovasse una convergenza sul nominativo da votare.

E’ stato specificato, come una scelta condivisa sarebbe dovuta cadere o sul candidato che presentava il miglior curriculum oppure (posto che così è sempre avvenuto in passato) sul nominativo di un professionista locale (visto che era stata presentata anche domanda da parte della dott.ssa Trusso Zirna).

La maggioranza non soltanto non ha inteso differire il consiglio ma ha arbitrariamente proceduto a votare la necessità ed urgenza della seduta senza che tale punto fosse espressamente inserito – come da regolamento e da prassi di questo Comune – all’ordine del giorno.

per broloLa minoranza ha anche denunciato come proprio l’urgenza della seduta, non avesse reso possibile la convocazione della conferenza dei capigruppo, come prevista da regolamento.

La maggioranza, tuttavia, non ha inteso effettuare alcun passo indietro e con la “forza” dei numeri in consiglio – che però, ricordiamo a noi stessi, discendono da un voto minoritario nel paese, posto che il sindaco è stato eletto col voto del 30% degli elettori – ha proceduto ad eleggere il nuovo revisore.

Alla minoranza non è rimasta altra scelta che abbandonare l’aula, dopo aver denunciato pubblicamente l’arbitrarietà del procedimento seguito dalla maggioranza e la scelta di un professionista avvenuta fuori dal Palazzo Comunale, avente una chiara matrice politica, pubblicizzata da organi di stampa oltre venti giorni prima dell’odierno consiglio.

Un’imposizione che non abbiamo inteso accettare supinamente posto che in passato la nomina del revisore nel nostro Comune era sempre avvenuta all’unanimità.

Ma anche dopo l’uscita dall’aula della minoranza, il Capogruppo della maggioranza ha dimostrato come la scelta che sarebbe stata a breve ratificata col voto consiliare, fosse di mera matrice politica.

Nel suo intervento, infatti, lo stesso Capogruppo ha chiarito come non fosse intendimento della maggioranza aderire al criterio proposto dalla minoranza in merito alla possibilità di scegliere un professionista locale sostenendo l’inadeguatezza del curriculum della dott.ssa Trusso Zirna. Tale affermazione avrebbe richiesto come necessario corollario che la scelta fosse andata a ricadere sul professionista che presentava le migliori credenziali di imparzialità ed il curriculum più qualificato.

Invece, pur essendoci più di un candidato che aveva presentato un curriculum ben più consistente rispetto a quello del revisore nominato (a mero titolo di esempio quello del dott. Sirna), la scelta è ricaduta – così come previsto e pubblicizzato – su un revisore appartenente ad un’area politica vicina a quella del sindaco.

Ora, il Gruppo di minoranza non intende contestare la scelta del dott. Ferrante in se, sulla cui linearità di operato non ha ragione di dubitare, ma ha ovviamente inteso contestare il metodo, la tracotanza di taluni atteggiamenti, la politicizzazione di un organo avente funzione di controllo, come quello del Revisore.

Ciò per ossequio alle regole ed al senso di legalità, ma soprattutto per rispetto verso gli elettori, posto che se è vero che l’Amministrazione ha i numeri per deliberare in consiglio, la minoranza ha il dovere di rappresentare la maggioranza del Paese. Quel 70% che non ha votato il Sindaco Ricciardello.

IL GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA “PER BROLO”

leave a reply

}