A trenta giorni dall’elezione parla Irene Ricciardello, il primo sindaco “al femminile” del paese e fa il punto sulla situazione.
Avrei davvero voluto, in questi trenta giorni, festeggiare e gioire del successo che abbiamo ottenuto; avrei voluto avere il tempo e le occasioni per trascorrere , insieme ad amici e supporter, tanti momenti gioviali per celebrare l’inizio di questo nuovo percorso per la nostra città ma non mi è stato possibile e me ne dolgo.
Ci sono priorità da rispettare e problemi da affrontare, so che chi ha a cuore il bene del paese lo capisce.
Ci siamo buttati a capofitto sulle carte, lavorando giorno e notte dentro il Palazzo Comunale per far ripartire e migliorare la macchina amministrativa, facendo nel contempo la spola tra Brolo, Palermo e Roma per interloquire e sollecitare quelle Istituzioni che possono e devono offrirci il supporto necessario per uscire fuori dalle sabbie mobili in cui eravamo bloccati da troppi anni ormai.
Tempo di primi bilanci.
Abbiamo ereditato un patrimonio devastato, una città obiettivamente sporca e degradata, con servizi essenziali quasi totalmente inesistenti, che, stiamo cercando di ripristinare e migliorare ma con l’assoluta consapevolezza che il tempo degli sperperi senza regole è veramente finito.
Abbiamo infatti ereditato una situazione economica/finanziaria devastante, al limite dell’assurdo, con centinaia di creditori che giornalmente bussano, disperati, alla porta del sindaco, con una montagna di decreti ingiuntivi che oramai a cadenza giornaliera arrivano sulla scrivania del primo cittadino, abbiamo anche ereditato la questione del bilancio previsionale 2013 non ancora approvato e già appesantito dal parere contrario del revisore.
A tal proposito stiamo facendo una ricognizione dettagliata su quelli che sono i debiti reali dell’ente , e vogliamo ribadire la nostra fiducia negli uffici comunali e nel nostro revisore dei conti, dottoressa Tiziana Vinci , troppo spesso in questi ultimi tempi al centro di un’azione di delegittimazione che non merita, Lei è onesta intellettualmente, preparata professionalmente, ed ha a tutta la mia fiducia e quella della mia amministrazione.
Mi aspettavo, ci aspettavamo tutti, molto di più dal dottor Musolino.
Il Commissario prefettizio di fatto ha prodotto poco e nulla, non si è assunto nessun onere, non ha dato onore al ruolo che doveva rivestire.
Un’occasione persa per il paese.
Una perdita di tempo che forse pagheremo cara … tutti.
Peccato.
Ma ovviamente questi problemi non ci spaventano, siamo assolutamente consapevoli e convinti di poter, con impegno, serietà e lungimiranza, far uscire il nostro amato paese dalla palude in cui è stato cacciato.
Ma, alla luce di tutto ciò, capirete bene che la gioia e l’entusiasmo che ci anima vanno canalizzati nell’impegno quotidiano finalizzato all’interesse del paese.
Questa è la nostra festa: crederci, impegnarci, lavorare per il bene della comunità, dimostrare che i nostri non erano proclami elettorali per acquisire voti ma semplicemente impegni che prendevamo con Brolo, con i brolesi, i quali vogliamo siano sempre parte integrante del nostro progetto.
Noi, tutti noi insieme, cammineremo fianco a fianco, seguendo un percorso di partecipazione assoluta.
Per questo, prima di tutto, appena sarà operata la verifica di cassa, convocherò una conferenza stampa per comunicare, alla cittadinanza, l’effettiva situazione in essere e mettere tutti a conoscenza delle misure che intendiamo adottare.
La “trasparenza” a cui tanto abbiamo inneggiato non è solo un bel termine da spot elettorale, ma é – per noi – il primo passo per Ricostruire Brolo e da qui ripartire tutti insieme.
Insieme ai tantissimi cittadini che in queste settimane ci hanno manifestato il loro sostegno e la loro fiducia ma soprattutto la loro comprensione, continuando magari a subire qualche piccolo disservizio, frutto della mala gestione degli anni passati, ben comprendendo che solo con la solidarietà e l’unione possiamo, tutti insieme, risollevare le sorti del nostro amato paese.
Solo con questo spirito un popolo, un paese può rinascere.